Contaminazione e infezione sono due realtà diverse: attenti alla psicosi da antrace

17 Ottobre 2001
Contaminazione e infezione sono due realtà diverse: attenti alla psicosi da antrace

Se qualcuno ci rovesciasse addosso una manciata di spore di carbonchio saremmo contaminati.

Se l’organismo sano reagisce alla contaminazione e non si infetta, il terrorismo (qualunque sia la persona o la struttura che in questro momento cerca di spargere il panico) ha solo contaminato la gente senza infettarla.

Solo se il bacillo penetra all’interno dell’organismo e inizia a riprodursi in modo patologico si è infettati e solo in quel caso possono servire antibiotici e trattamento farmacologico.

Anche il Dr. Anthony S. Fauci, direttore dell’Istituto nazionale americano per le malattie infettive, invita alla cautela e a non sopravvalutare il fenomeno. Si rischia la guerra dei numeri, e la confusione della gente può portare ad errori gravi.

Si inizia a discutere di numeri sempre più grandi di persone contaminate, ma il numero delle persone infettate (condizione ben diversa dalla contaminazione) rimane assolutamente ridotto.

La strategia di diffusione delle spore rimane (se è una mente terrorista esterna ad agire) limitata alla diffusione individuale con esiti minimi dal punto di vista sanitario ma enormi dal punto di vista psicologico.

Lo stesso Fauci, immunologo e infettivologo di fama mondiale, ha oggi dichiarato che benchè la FDA non abbia ancora approvato altri antibiotici per l’antrace, in realtà gli antibiotici utilizzabili sono numerosi, come già abbiamo segnalato anche noi in precedenti articoli.

Il vero rischio è l’uso degli antibiotici senza un motivo. A quel punto, se tutti agissero in questo modo, ai bioterroristi basterebbe veramente poco per distruggerci.

E forse è utile ricordare che il carbonchio non si trasmette da persona a persona come l’influenza. I casi di contaminazione si stanno nella maggior parte dei casi rivelando negativi per infezione, ma l’impatto delle 100 persone portate in isolamento provoca danni emotivi che potrebbero minare la salute psichica e fisica della gente.

È indispensabile evitare il panico e ricordarsi che l’infezione da carbonchio è un problema radicalmente diverso dalla semplice contaminazione.

Comportandosi come se fossero la stessa cosa, facilitiamo la vittoria del terrorismo, e vanifichiamo il sacrificio di tante vite umane.