E se controllare gli zuccheri facesse ricrescere i capelli?

Quando si parla di “alopecia cicatriziale” si fa riferimento ad una patologia che fino ad oggi è stata considerata immodificabile.
Una ricerca publicata in settembre 2024 su JAMA Dermatology ha documentato che grazie ad un ridotto dosaggio di metformina, sostanza attiva sul metabolismo degli zuccheri, tre quarti delle persone trattate ha ottenuto, in soli 6 mesi, una ricrescita significativa dei capelli e una riduzione evidente dei fenomeni cicatriziali e fibrotici che rendono questa malattia così difficile da trattare.
Da anni qui su Eurosalus discutiamo dei possibili effetti sistemici della glicazione e ad esempio abbiamo già descritto la relazione che esiste, anche nei giovani, tra uso di bibite zuccherate e alopecia o comunque con la perdita di capelli.
Nella nuova ricerca sperimentale sulla metformina, invece, l’elemento più importante è che non solo sono ricresciuti i capelli in 3/4 delle persone coinvolte ma si è fortemente ridotta la parte cicatriziale e fibrotica del cuoio capelluto.
Sappiamo con certezza che la glicazione determina danni a proteine, enzimi, DNA ed RNA creando ossidazione e infiammazione.
Il primo elemento per ridurla è conoscerla, valutando i propri profili personali e poi di controllarla attraverso scelte nutrizionali personalizzate.
La metformina (in questo lavoro dosata a solo 500 mg al giorno per 6 mesi) va a ridurre la produzione di metilgliossale (uno dei due biomarcatori della glicazione) e contribuisce a ridurre il processo infiammatorio cutaneo (che favorisce la cicatrizzazione e la fibrosi) e quello intestinale.
Con un intestino più “sano” si facilita l’assorbimento di minerali e vitamine indicati per la salute dei capelli.
Dobbiamo comunque ricordare che il rapporto di causa-effetto tra zuccheri e alopecia è stato ben descritto (insieme ad altre 42 malattie) anche dalla ricerca pubblicata sul British Medical Journal nell’aprile 2023 di cui Eurosalus ha già ampiamente discusso.
Questi dati non fanno che riconfermare quanto noi diciamo da tempo. Lo zucchero e il gusto dolce non sono da bandire ma da gestire con sapienza.
Sapienza significa capire che tipo di effetto possono dare nella singola persona in rapporto alla proprie caratteristiche individuali (ad esempio genetica, assunzione di carboidrati, infiammazione intestinale, predisposizione diabetica, attività fisica).
La possibilità di misurare i livelli di glicazione attraverso semplici test è di fondamentale importanza per continuare a mantenere una alimentazione piacevole che rispetti però la propria salute.
Nella pratica clinica del Centro SMA in cui lavoro vediamo che anche molte donne, con caratteristiche di caduta dei capelli simile a quella maschile (alopecia androgenetica) hanno forte stimolo alla ricrescita dal controllo della glicazione, dalla riduzione della infiammazione intestinale (che consente di nuovo l’assorbimento di minerali adatti) e dall’uso ad esempio di enzimi digestivi (tipo Enzitox) molto più che dalla assunzione dei cosiddetti “integratori per i capelli”, utili sicuramente quando le cause primarie, appena descritte, sono compensate.
Abituarsi a ridurre gradualmente le dosi di zucchero è fondamentale. È sorprendente osservare come il palato si abitui a gusti meno dolci in breve tempo, è solo questione di consuetudine e di costanza.
Il dolce, se consumato occasionalmente, non costituisce un problema, sia che sia composto da zucchero che da dolcificante: la continuità e la quotidianità possono invece essere devastanti…
Personalizzare le proprie scelte alimentari e migliorare il rapporto con gli zuccheri è possibile. L’esecuzione di un Glyco Medical Report potrebbe essere già una delle strategie possibili per indagare in maniera diretta il danno da zucchero già esistente e mettere in atto e indicazioni nutrizionali specifiche e personalizzate per il recupero e il mantenimento del proprio benessere.
Con il controllo dei livelli di glicazione è possibile trovare il giusto equilibrio per godere del piacere e del gusto senza diventare “pelati”…