Candida recidiva: l’alimentazione che fa la differenza

di Davide Maiocchi - Nutrizionista
17 Settembre 2015
Candida recidiva: l'alimentazione che fa la differenza

DOMANDA

Sto lottando contro una candida recidiva fortissima: da circa 2 anni almeno una volta al mese mi torna. Ho provato qualsiasi rimedio ma senza risultati positivi, sono davvero demotivata e giù di morale. Vorrei tanto sapere se cambiare alimentazione può essere d’aiuto. Grazie.

RISPOSTA

Gentilissima lettrice,

la candida è un fungo normalmente presente in diverse parti del corpo umano (bocca, intestino, mucosa vaginale) che in determinate condizioni, quali ad esempio errori alimentari, stress psico-fisici, indebolimento delle difese immunitarie, disbiosi intestinale, può diventare patogeno (ossia causa di malattia).

Tra i sintomi più frequenti della candidosi possiamo trovare congiuntivite, mal di gola, formicolii, colite, stipsi, diarrea, bruciori a livello dello stomaco, dolori addominali, dolori muscolari e articolari, infezioni a livello della vescica e infezioni renali.

A ciò potrebbe inoltre aggiungersi una vera e propria sindrome in grado di portare ad un anomalo e continuo desiderio di dolci, accompagnato da difficoltà di concentrazione e di memoria, oltre che da sbalzi di umore.

La candida vive di zucchero e pertanto la prima correzione da fare è l’eliminazione degli zuccheri semplici che, se assunti sistematicamente, infiammano l’organismo e incentivano la proliferazione della candida stessa, scegliendo invece carboidrati integrali più ricchi di fibre.

Le fibre hanno un ottimo effetto sulla candidosi: hanno infatti un’azione positiva sulla flora intestinale (di cui la candida fa parte), evitando anche ristagni e i fenomeni di fermentazione altrimenti più presenti.

L’alimentazione risulta essere il fattore determinante per permettere la regressione o la proliferazione di questo microrganismo.

A lungo andare, per altro, la candida può provocare anche il malassorbimento di alcune sostanze nutritive, motivo per cui un occhio di rifguardo nutrizionale può essere utile.

Gli aspetti che vanno considerati per constrastare efficacemente la diffusione della candida sono connessi sia alla ricerca della “calma insulinica” sia alla riduzione del livello di infiammazione da cibo presente.

Abbinare in tutti i pasti proteine e carboidrati integrali è di fondamentale importanza, poiché permette di controllare al meglio la glicemia quotidiana e di conseguenza la secrezione insulinica.

Partire con una colazione completa e bilanciata, ad esempio abbinando un tè verde con delle gallette di mais o riso integrale e una bella manciata di noci è sicuramente un ottimo punto di partenza.

Masticare lentamente è l’altro aspetto di primaria importanza da mettere in atto, per evitare che del cibo non correttamente digerito giunga a livello intestinale, diventando così un substrato ideale per la crescita della candida e di altri batteri patogeni.

Un’alimentazione ricca di frutta e verdura colorata e ricca di antiossidanti è da privilegiare, mentre bisogna porre attenzione all’assunzione degli alimenti lievitati.

In attesa di definire il profilo nutrizionale personalizzato, ad esempio attraverso Recaller o BioMarkers, per verificare l’eventuale presenza di alimenti o gruppi alimentari che potrebbero provocare l’aumento del livello di infiammazione da cibo, è utile fare un paio di giorni di “pulizia” nell’arco della settimana, in cui evitare l’assunzione di lieviti e prodotti fermentati (ad esempio pane, biscotti, fette biscottate, brioche…) perché sono gli alimenti maggiormente coinvolti nella proliferazione della candida.

Sviluppare uno stile di vita sano e attivo è importante per mantenere integra la microflora intestinale, che costituisce la barriera principale per evitare la proliferazione della candida stessa.

Nel nostro centro di Milano seguiamo molti pazienti con questo tipo di disturbo, aiutandoli a guarire attraverso un percorso terapeutico specifico e personalizzato.