Infiammazione e rischio di cancro. Quando i globuli bianchi elevati fanno da “spia”

6 Febbraio 2006
Infiammazione e rischio di cancro. Quando i globuli bianchi elevati fanno da “spia”

Un gruppo di ricercatori ha studiato per 7 anni oltre 3.000 australiani. Dopo aver valutato il numero di globuli bianchi circolanti, ha studiato la possibile correlazione tra il loro livello nel sangue e la mortalità a distanza di 7 anni per qualsiasi tipo di forma tumorale.

I globuli bianchi esprimono comunque una tendenza infiammatoria dell’organismo; nel caso di una infezione acuta (una sinusite, ad esempio) questi si alzano temporaneamente, perché le difese antinfettive vengono immediatamente attivate.

Diverso invece è il caso se c’è uno slivellamento cronico, una specie di reazione costante verso qualche aggressore interno, sia esso batterico, alimentare, metabolico o tossicologico. In questo caso il numero dei globuli bianchi esprime la continuità della reazione difensiva, ma denuncia anche la costante presenza dell’aggressore.

Lo studio (Shankar A, et al. Arch Intern Med 2006 Jan 23;166(2):188-94)  ha evidenziato una forte correlazione tra aumento di mortalità tumorale e numero di globuli bianchi circolanti. 

Non dobbiamo temere i globuli bianchi, ma le cause irritative che li mantengono alti.

Come precisato nel lavoro scientifico discusso, non si tratta di altissimi valori di globuli bianchi. I ricercatori infatti hanno preso come riferimento il valore di 7400 cellule per micron³. Chi ha valori più elevati di questo ha un rischio di ammalarsi di tumore quasi doppio di una persona con globuli bianchi normali. Se in più la persona è diabetica o ha la glicemia elevata a digiuno, avrà un rischio di 3,3 volte maggiore.

Le cause che possono mantenere elevati i globuli bianchi sono le infezioni croniche (cistiti, vaginiti ricorrenti, sinusiti croniche), le malattie infiammatorie intestinali (colite, Crohn, colite ulcerativa), ma anche reattività alimentari e allergie.

Altre cause sono la presenza di minerali tossici e l’iperglicemia, con il corredo di alterazione dell’equilibrio insulinico. Anche la presenza di minerali nocivi all’organismo, come il Mercurio, evidenziabili con un mineralogramma, può contribuire a mantenere una infiammazione costante.

Una alimentazione corretta è in grado sovente di riportare a livelli di base il numero di globuli bianchi perché fa calare il livello di infiammazione. 

L’attività fisica è un ulteriore stimolo alla azione antinfiammatoria dell’intero organismo.

Bastano quindi alcune scelte e il cambio di alcuni comportamenti per garantire ai nostri globuli bianchi di non dovere intervenire troppo spesso a difenderci e al nostro organismo di mantenersi a lungo in salute (e possibilmente senza cancro).