Aspirina: sempre più azioni al suo attivo

8 Maggio 2003
Aspirina: sempre più azioni al suo attivo

È noto da oltre un secolo che l’aspirina ad alta dose riduce il tasso di glucosio nel sangue. Di recente invece, alcuni ricercatori di Harvard e dell’Università della California, hanno indagato il meccanismo biochimico che sarebbe responsabile di questo fenomeno.

Dallo studio (Yuan M et al. Science 2001 Aug 31; 293:1673-7) è risultato che sia l’aspirina ad alta dose sia il salicilato di sodio, ancora non sappiamo per quale azione (per esempio di tipo antinfiammatorio o fluidificante) abbassano il livello di glucosio a digiuno, migliorano la tolleranza allo zucchero, aumentano l’attività del recettore dell’insulina e abbassano i livelli sia dei trigliceridi sia degli acidi grassi.

È interessante notare come questa azione mimi, in un certo senso, quella degli acidi grassi Omega 3 e non è casuale che entrambe le sostanze possano facilitare eventuali fenomeni di sanguinamento, cioè riducano la possibilità di coagulazione intravasale, ovvero il rischio dal punto di vista cardiovascolare.

Benché sia ancora prematuro pensare di usare questo dato sul piano clinico, il suo interesse è comunque di rilievo, in quanto indica un’altra delle strade possibili per ricondurre alla norma quadri patologici associati ad aumento dell’insulinoresistenza con una bassa risposta alle terapie convenzionali.

Anche se la ricerca richiede ulteriori approfondimenti, una maggiore conoscenza delle azioni peculiari dell’aspirina potrà essere di grande aiuto anche nella gestione di situazioni di altro tipo, per esempio di un’infiammazione, con una dieta anti-intolleranza o con un uso oculato dei salicilati naturali presenti negli alimenti.

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