Pasta e pane al veleno: capire per difenderci

15 Gennaio 2006
Pasta e pane al veleno: capire per difenderci

Finchè si parla di tonnellate di frumento nascoste in un silo, la coscienza del consumatore viene poco stimolata, ma quando si provano a tradurre concretamente in “panini” questi numeri, ecco che lo scenario cambia.

48.000 tonnellate di frumento corrispondono a 500 milioni di piatti abbondanti di pastasciutta, o a qualcosa come 2 miliardi di panini, toast, focaccine. Significa che la probabilità per ciascun italiano di essere stato coinvolto nella utilizzazione terminale di questa partita di frumento contaminata è decisamente elevata.

L’uso di un pool di antiossidanti, tra cui vitamina C, selenio e inositolo può essere uno degli strumenti di difesa più adatti. 

I fatti 

Fin dall’ottobre del 2005, quando venne fermata nel porto di Bari una nave con bandiera di Hong Kong che trasportava frumento di provenienza canadese, erano nati alcuni sospetti.

I risultati delle analisi però (secondo fonti dell’Adiconsum e del Movimento di Difesa Cittadino) sono arrivati con colpevole ritardo solo negli ultimi giorni di dicembre, quando gran parte dell carico di frumento era già stato avviato alla trasformazione e al consumo. Le analisi hanno infatti confermato che nel carico era documentabile la presenza di una micotossina (sostanza tossica e altamente cancerogena) a livelli ben più elevati di quelli consentiti per il frumento dalla Comunità Europea. 

Gli effetti 

La sostanza che contaminava il frumento canadese è la Ocratossina A (OTA) prodotta da una serie di funghi e miceti (soprattutto l’Aspergillus) e che ha lo stesso tipo di azione delle più conosciute Aflatossine.

Oltre ad una azione di tipo tossico (e in particolare la sua tossicità determina azioni di danno sul rene, sul sistema immunitario, sul sistema nervoso e dei possibili effetti teratogeni) determina dei danni importanti a livello del DNA della cellula. Scompagina cioè i suoi cromosomi e apre la strada alla nascita di forme tumorali: si tratta cioè di sostanza potentemente cancerogena.

Le micotossine, e in particolare l’Ocratossina A, sono dei normali prodotti di fermentazione, e in parte sono presenti ad esempio nel vino (in particolare nei vini bianchi “muffati”) ma in quantità minime e molto ben definite. Quando un prodotto come l’OTA si trova invece presente nella pasta e nel pane (la cottura non la neutralizza) e viene somministrata liberamente ad organismi ignari (come i bambini o gli adolescenti) il problema è palesemente diverso. 

Considerazioni  

Esiste un problema di tracciabilità nelle derrate alimentari. Non è possibile oggi risalire alla effettiva capillare distribuzione di quelle 48.000 tonnellate di frumento. Anche se il responsabile della frode è stato arrestato e le istituzioni hanno denunciato numerose persone, i possibili danni per gli utilizzatori restano vivi e presenti, ed è impossibile quantificare e conoscere i possibili rischi.

Noi crediamo che chi si oppone in genere alla tracciabilità (sapere cioè dall’inizio alla fine come un prodotto nasce e quando finisce sulla nostra tavola) lo faccia per motivazioni opopste a quelle della pulizia e della chiarezza. Non ci sorprende infatti che i produttori di OGM si oppongano a questo tipo di chiarezza favorendo invece la possibilità che tutto si mischi, e che l’origine dei prodotti sia poco riconoscibile. 

Come difenderci 

Il problema di questa pasta e di questi panini all’ocratossina non è certo un problema di tossicità acuta. Si tratta di un problema che merita di essere affrontato con gli strumenti antiossidanti che noi di Eurosalus spesso proponiamo. Se l’Ocratossina determina un danno al DNA, l’impiego della Vitamina C può essere una delle nostre più importanti difese.

Numerosi autori già in passato hanno evidenziato come la vitamnina C, insieme ad altri antiossidanti possa essere lo strumento specifico per contrastare la cancerogenicità delle micotossine. Utile richiamare alcuni lavori, come quello di Y. Grosse del 1997  e quello di S. Bose del 1994.

Non si tratta di aggredire in modo acuto la contaminazione di questa micotossina, perchè purtroppo la sua presenza è oggi diffusa nelle derrate alimentari italiane, e si somma alle infinite altre sostanze tossiche presenti negli alimenti. Sappiamo che un buon supporto antiossidativo, con l’uso di Inositolo, Selenio, Vitamina C e Manganese Zinco Rame può contribuire a mantenere efficiente il nostro sistema di difesa antitumorale anche di fronte a questo tipo di aggressioni.