Ipertrofia dei turbinati: un disturbo sempre più frequente che non dipende solo dal naso

8 Ottobre 2018
Ipertrofia dei turbinati: un disturbo sempre più frequente che non dipende solo dal naso

Il nome sembra complicato, ma la comparsa di questo disturbo dipende da un fenomeno molto semplice.

I turbinati sono delle “ossicine” localizzate all’interno del naso, ricoperte di una mucosa ben vascolarizzata e in grado ad esempio di riscaldare l’aria che è inspirata per andare ai polmoni.

Tutti conoscono la sgradevole sensazione di un classico raffreddore invernale (da virus) o del raffreddore allergico. Una sostanza (ad esempio i pollini di graminacee) o un virus (come il rinovirus) irritano quella mucosa, che si gonfia e occupa spazio (che nel naso non è certo molto) e ostruiscono così le fosse nasali. Solo che questa condizione, una volta “passato” il virus o finita la stagione allergica, torna alla norma e l’aria riprende a passare regolarmente nelle fosse nasali, mentre nel caso di una ipertrofia cronica dei turbinati questo non avviene.

Sembrerebbe un fenomeno solo locale, ma il rigonfiamento della mucosa nasale e dei turbinati dipende in molti casi anche dal tipo di alimentazione e dalla infiammazione correlata al cibo che si può determinare. Gli alimenti possono provocare questo fenomeno nello stesso modo in cui l’infiammazione da cibo può essere responsabile dell’artrite e dei disturbi articolari.

Se qualcosa prende fuoco, d’istinto si tende a buttare acqua sulle fiamme (purché non si tratti di un circuito elettrico o di carburante) e questo atteggiamento è lo stesso usato dall’organismo umano di fronte alla infiammazione. Se in alcune zone dell’organismo cresce il livello di alcune citochine infiammatorie, i sistemi difensivi cercano di “versare acqua sul fuoco” per diluire la concentrazione delle sostanze infiammatorie già attivate.

Quello che avviene in una articolazione, che si riempie di liquido e diventa a quel punto rigida, dolente al movimento e soprattutto gonfia, avviene anche a livello dei turbinati, dove la mucosa si ispessisce, si gonfia, perde in parte le sue funzioni e arriva a occludere il naso e a impedire il normale flusso di aria. I turbinati restano uguali, ma la mucosa che li avvolge si comporta come un palloncino pieno di liquidi.

Nello stesso modo in cui cerchiamo le cause sistemiche di infiammazione per trattare efficacemente l’artrite, così da anni affrontiamo le ipertrofie dei turbinati e le difficoltà che ne derivano attraverso tutti gli strumenti adeguati a ridurre l’infiammazione locale e sistemica, tra cui l’infiammazione da cibo è una delle cause più rilevanti.  

Non ci si limita cioè alla ricerca delle sole cause acute (pollini, virus, infezioni, inquinamento), ma si vanno a ricercare le cause di stimolo infiammatorio prolungato e durevole che le persone possono patire.

Molte persone che si sentono diagnosticare l’ipertrofia dei turbinati arrivano dal medico perché hanno progressivamente iniziato a sentire poco gli odori, hanno spesso il naso chiuso di mattino e in seguito durante il giorno, russano di notte o hanno dei blocchi della respirazione nasale anche per minimi sbalzi di temperatura.

Il corretto percorso diagnostico prevede la valutazione delle possibili cause classiche e indicate dalle linee guida, con la valutazione delle condizioni anatomiche, fatta di solito in collaborazione con lo specialista otorino o lo specialista radiologo, e dello stato allergico respiratorio (ad esempio una reattività agli acari), ma una volta esclusi questi aspetti si valuta l’infiammazione da cibo, che rappresenta una concausa di rilievo, misurando BAFF, PAF e profilo alimentare personale.

Il controllo dietetico, che riporta l’organismo a un fisiologico rapporto con gli alimenti, porta spesso alla riduzione del gonfiore locale oltre che ovviamente della infiammazione sistemica.

Il protocollo standard prevede:

  • Food Inflammation Test
  • Somministrazione di minerali che supportano la percezione degli odori somministrando in particolare Zinco e Selenio (1-2 capsule al giorno di Oximix Multi+)
  • Somministrazione di antinfiammatori sistemici come Ribilla (da 2 a 4 perle al giorno) o Curcuma (1-2 capsule al giorno di Curcumina Redox o di Curcudyn)
  • Eventuale supporto iposensibilizzante per gli acari che ha azione sistemica sulla infiammazione da cibo oltre che sulla allergia agli acari

Questo trattamento è utile anche come possibile supporto alla soluzione chirurgica, che è attuata attraverso un trattamento di “ri-alesatura” delle cavità nasali.

Spesso, quando si effettua l’intervento di disostruzione senza che prima si siano affrontate le cause infiammatorie sottostanti, gli effetti dell’intervento possono essere di breve durata mentre un’azione attenta alle cause possibili che sostengono il fenomeno può contribuire a ridurre le recidive post chirurgiche e mantenere a lungo una situazione di normalità respiratoria.

Nella nostra esperienza l’intervento di controllo alimentare e la riduzione infiammatoria che ne deriva sono tra gli strumenti più attivi nel ridurre la tendenza a ricreare l’ipertrofia dei turbinati.