Alitosi: la natura può aiutarmi?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
16 Febbraio 2011
Alitosi: la natura può aiutarmi?

DOMANDA

Buon giorno. Forse potete aiutarmi con il mio problema: ho l’alito pesante. Ho fatto l’esame per l’Helicobacter pylori, ma è tutto OK. Ho fatto l’ecografia al fegato ecc. ma non c’è niente di anormale. Gli esame del sangue sono OK mi dice il medico. Il problema dell’alito l’ho sempre avuto come ho sempre avuto la lingua con una patina bianca. La mia compagna dice di sentire l’alito pesante anche subito dopo mangiato, ancora prima della digestione. Non so più cosa devo fare. Pensate si possa risolvere questo disturbo che per me è diventato un incubo? Attendo vostre preziose indicazioni. Grazie in anticipo.

RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

prima di tutto è fondamentale capire come mangia. Un problema come questo è legato a doppio filo con l’alimentazione. Questo significa prima di tutto considerare che importanza hanno frutta e verdura e cibi integrali nella sua dieta rispetto invece a prodotti industriali lavorati conservati e completamente raffinati.

La fibra in particolare svolge una funzione assorbente allontanando dall’organismo i prodotti di scarto della digestione e della fermentazione intestinale favorendo il transito fecale e una buona regolarità nella evacuazione. Inoltre le vitamine e i sali minerali contenuti in questi alimenti mettono l’organismo nelle condizioni migliori per lavorare bene e conseguentemente per evitare la formazione dei cattivi odori.

Anche lo studio delle personali allergie alimentari ritardate (intolleranze alimentari) è importante nel riequilibrare questa condizione. In particolare, situazioni come questa sono statisticamente connesse a una ipersensibilità ai lieviti e ai latticini. Su questa base prevedere nella settimana almeno un giorno di astensione completa da tutti gli alimenti fermentati e da latte e latticini può senza dubbio rivelarsi utilissimo. L’impostazione di una terapie dietetica più incisiva non può prescindere dall’effettuazione di un test per la diagnosi delle personali intolleranze alimentari.

Quando si parla di alitosi poi non si può non parlare di masticazione. Questa deve essere lunga e accurata: il cibo deve essere gustato in tutte le sue fragranze e non “ingoiato” rapidamente. Questo semplice accorgimento permette di ridurre sensibilmente la fermentazione intestinale favorendo il riequilibrio di tutto il canale digerente, bocca compresa.

Faccio notare come fino a qui la terapia sia fondata su un reale cambio delle abitudini di vita. In ogni caso è possibile affiancare l’utilizzo di 3 gocce di olio essenziale di melaleuca da assumere 2 volte al giorno per cicli terapeutici di circa 20 giorni serenamente ripetibili. La melaleuca svolge una potente azione antibiotica naturale agendo sui batteri che sono spesso responsabili dell’alitosi.

In chiave omeopatica è possibile utilizzare del Mercurius solubilis 9 CH di cui assumere 3-4 granuli 2 volte al giorno per cicli di circa un mese eventualmente ripetibili. Questa rimedio agisce in particolare sull’alitosi che spesso si accompagna a fenomeni come le afte, l’eccessiva salivazione e da una lingua coperta da un induito denso e appiccicoso.

Oltre a questo è importante l’utilizzo anche continuato di un prodotto dalla profonda azione disintossicante come Depur di cui utilizzare 2 misurini al giorno anche per lunghi periodi può rivelarsi estremamente utile per ripulire l’organismo dalle tossine di troppo. Non dimentichiamo poi l’inositolo (di cui assumente 2-3 grammi per cicli terapeutici di circa un mese) e le vitamine del gruppo B (ad esempio una capsula al giorno di Alimento Bicinquanta).

Per finire è importante ricordare che nella diagnostica differenziale dell’alitosi entrano in gioco sia problematiche orali (come un ascesso dentale o la piorrea), sia esofagee (è importante valutare la presenza di una tasca esofagea dove si accumula il cibo o di un reflusso gastroesofageo) sia polmonari (come ad esempio una bronchite cronica).