Glicemia a 93: è alta anche se il rischio diabete non viene segnalato

18 Giugno 2007
Glicemia a 93: è alta anche se il rischio diabete non viene segnalato

Di recente il valore massimo di riferimento della glicemia è stato portato a 100 dal precedente valore di 110 mg/dl di sangue.

Se a 75 anni è da considerare normale che una persona possa avere una glicemia a digiuno di 105, tra i 25 e i 45 anni questo dato è indice invece di uno scarsissimo controllo del metabolismo degli zuccheri, e segnala un forte aumento della possibilità di ammalarsi di diabete.

Lo studio proposto da un gruppo di ricercatori israeliani (Amir Tirosh et al, N Engl J Med 2005;353:1454-62) ha consentito di raccogliere dei dati precisi sulla evoluzione metabolica di un vasto gruppo di persone (oltre 13.000, di età compresa tra i 25 e i 45 anni) seguite per circa 12 anni.

Chi aveva la glicemia di base più alta di 87 aveva un rischio di sviluppare diabete nel corso di 12 anni molto più elevato che in chi avesse la glicemia a 81. Le persone con glicemia compresa tra 91 e 99 avevano un rischio diabetico 8,3 volte superiore a chi avesse una glicemia bassa. Ma le sorprese non finiscono!

Abbinare glicemia superiore ad 87 e trigliceridi superiori a 150 mg/dl determinava lo stesso aumento di rischio. Identico rischio aumentato (8,3 volte di più) per chi avesse la glicemia corretta ma un Indice di Massa Corporea (BMI ovvero IMC) superiore a 30.

E allora come possiamo rimediare visto che i nostri medici ci hanno sempre detto che a 95 la glicemia “va bene”?

Bisogna ingegnarsi un po’. Bisogna leggere le proprie analisi e capire che trigliceridi, attività fisica, utilizzo di carboidrati, glicemia e controllo della insulina sono intimamente legati tra loro. Farlo rappresenta un grande passaggio di consapevolezza per chiunque.

Sappiamo che il diabete si può prevenire con un poco di attività fisica quotidiana e seguendo uno stile alimentare che comprenda abbondante uso di frutta e verdura (meglio se fresca e cruda), carboidrati integrali ed una giusta quota proteica, a partire dalla prima colazione.

L’utilizzo di un integratore di Cromo può contribuire a migliorare la sensibilità insulinica e favorire il dimagrimento e la salute.