Uccidersi di antibiotici: non serve il bioterrorismo; siamo bravissimi a farci del male da soli

28 Ottobre 2001
Uccidersi di antibiotici: non serve il bioterrorismo; siamo bravissimi a farci del male da soli

Nei soli Stati Uniti ogni anno vengono somministrate queste quantità di antibiotici: 1,3 milioni di kg per curare gli uomini; 1 milione di kg per curare gli animali e la bellezza di 11,2 milioni di kg vengono miscelati a basso dosaggio nei mangimi per stimolare l’aumento di peso degli animali.

Una volta si usavano gli ormoni, e alle bambine di tre anni che mangiavano la carne o i polli crescevano le mammelle e veniva il cancro. Così, all’incirca dal 1974 si usano costantemente piccoli dosaggi di antibiotici nei mangimi, che stimolano la crescita del peso facendo però aumentare i ceppi di batteri antibioticoresistenti e le morti per incapacità di cura (nel 1999 14.000 morti nei soli USA).

Il “trucco” crea effetti patologici meno immediatamente evidenti e dà vantaggi a tutti salvo che ai consumatori. Il bioterrorismo è indubbiamente più riconoscibile e per ora meno dannoso!
Il numero del 18 ottobre del New England Journal of Medicine presenta tre articoli sullo scandalo dei cibi contaminati da batteri antibioticoresistenti.

Uno studio fatto nel Maryland (N Engl J Med 2001;345:1147-54) ha consentito di identificare la presenza di salmonelle resistenti anche fino a 12 antibiotici diversi nel 20% dei campioni di carni e pollame venduti in condizioni igieniche assolutamente controllate.

Un altro studio (N Engl J Med 2001;345:1155-60) ha identificato la presenza nelle normali carni vendute nei supermercati americani di batteri con una resistenza antibiotica ad una sostanza antibiotica utilizzata solo dal 1999 (chinopristina-dalfopristina), stabilendo che non è ancora ad un elevato livello di pericolo oggi, ma che la crescita del fenomeno è in netta evoluzione.

Il terzo studio, fatto in Danimarca (N Engl J Med 2001;345:1161-6) ha invece evidenziato che i soggetti sani che mangiano maiale e pollo provenienti da allevamenti trattati con antibiotici, e quindi ricchi di batteri antibioticoresistenti, mantengono lo stato di portatore di questi batteri per almeno 14 giorni, facilitando comunque (come spiegato nell’editoriale della rivista, a firma di S.L. Gorbach, di Boston) la trasmissione laterale della resistenza a ceppi di Escherichia Coli (batteri banali anche della cistite) che diventano però intrattabili e causano spesso la persistenza di problemi sanitari anche gravi.

Che dire di fronte ad una situazione di questo genere? Ha senso pensare al fatto che noi di Eurosalus, l’AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) di cui forniamo il link per la vendita di carni biologiche, gli animalisti di Gaia e molti libri da noi consigliati diciamo queste cose da anni? Purtroppo no.

Negli USA il terrorismo da antrace sembra essere legato a problemi interni di tipo politico, amministrativo ed economico.

La storia ci deve quindi insegnare che la nostra vita è sempre di più in mano alla nostra consapevolezza. Il consumatore può cercare la carne biologica, può trovare alternative al suo uso, può almeno conoscere questa realtà e non seppellirla nell’ignoranza e nella considerazione falsa che tutto vada bene solo perchè viene detto dalle autorità sanitarie che hanno per decenni consentito questo scempio.

In quel caso forse avremo fatto un passo in più verso la difesa da coloro che credono di potere sempre scegliere sulle nostre teste e sulle nostre vite attraverso la manipolazione degli alimenti e dei cibi.