Terapia tiroidea più efficace presa alla sera anziché al mattino presto

10 Maggio 2013
Terapia tiroidea più efficace presa alla sera anziché al mattino presto

Le possibili conseguenze di una tiroidite di Hashimoto portano talvolta le persone a dover assumere per lungo tempo una terapia sostituitiva tiroidea.

Chi ne soffre ed è in terapia ha perfettamente presenti tutte le sveglie anticipate del mattino per prendere la Levotiroxina (Eutirox o Tirosint) almeno 30-45 minuti prima di fare colazione, nel rispetto delle indicazioni date finora dalla maggior parte degli endocrinologi.

Due studi effettuati negli ultimi tempi hanno confermato che è sufficiente assumere il farmaco alla sera prima di dormire per avere sulla funzione tiroidea effetti addirittura migliori di quelli ottenuti con l’assunzione mattutina. Anche migliori, stando ai risultati, di quelli ottenibili dalla rigorosa assunzione a digiuno.

La notizia potrebbe cambiare le abitudini di un numero enorme di pazienti e soprattutto risolvere un dilemma ormonale che lasciava gli ipotiroidei privi del supporto di una prima colazione fatta appena svegliati. È stato infatti dimostrato che una prima colazione ricca, fatta entro 45 minuti dal risveglio attiva la funzione tiroidea grazie alla produzione di leptina.

Fare una ricca prima colazione appena svegli può aiutare a stimolare la tiroide in modo naturale, mentre ritardare l’assunzione di cibo può rallentarne la funzione. L’assunzione della pillola sostitutiva andava purtroppo in questa seconda direzione.

L’uso di Eutirox e di Tirosint è ormai diffusissimo, prescritto spesso senza un bisogno reale, solo percché si è verificata in passato una tiroidite e quindi alcuni medici (per fortuna non tutti) pensano che sia utile mettere la tiroide “a riposo” facendola funzionare solo con un farmaco anziché stimolare la ripresa naturale e fisiologica della sua funzione.

Negli ultimi mesi infatti numerosi lavori hanno evidenziato che spesso il valore di TSH un po’ elevato può non avere alcun significato clinico, mentre la diffusa pratica italiana è quella di somministrare levotiroxina non appena il valore di TSH supera il valore di norma e talvolta anche solo quando si muove verso l’alto.

Inoltre sono ormai dimostrati effetti positivi sulla funzione tiroidea ottenibili con la semplice utilizzazione di alcune tecniche alimentari (facendo ad esempio una ricca prima colazione entro 40 minuti dal risveglio). È evidente che l’assunzione della pillola di levotiroxina con quasi un’ora di digiuno andava contro questo tipo di stimolo naturale, che con l’assunzione serale viene invece ripristinato.

Di fatto comunque la richiesta degli endocrinologi di consentire il massimo assorbimento del farmaco è andata in una direzione orientata solo al farmaco e non certo all’equilibrio della persona. Medici e farmacologi che non provano a sperimentare direzioni rispettose dell’equilibrio generale della persona non hanno alcuna difficoltà a fare svegliare le persone un’ora prima del solito, perché l’obiettivo è il farmaco e non certo l’uomo. Talvolta è importante sperimentare anche in direzioni diverse ed è quello che è stato fatto con la ricerca ora presentata.

Il dato sperimentale deriva da un lavoro scientifico olandese, pubblicato sugli Archives of Internal Medicine, che ha confermato in modo controllato e randomizzato quello che già dal 2007 era emerso da un altro lavoro scientifico. Il gruppo di ricerca ha poi documentato questo tipo di possibilità (Bolk N et al, Arch Intern Med. 2010 Dec 13;170(22):1996-2003) scoprendo che gli effetti sulla funzione tiroidea (valori di FT4) e sulla riduzione del TSH sono addirittura più intensi rispetto a quelli ottenibili con la somministrazione a digiuno.

Regalare qualche mezz’ora di sonno agli italiani potrebbe essere un’azione davvero meritevole di lode. Finora invece tutte le persone che hanno dovuto assumere una terapia sostitutiva tiroidea a base di Levotiroxina (appunto i famosi Eutirox e Tirosint), vengono invitati ad alzarsi 30 o addirittura 60 minuti prima del solito per assumere la sostanza rigorosamente a stomaco vuoto senza più assumere nulla per appunto i 30 o 60 minuti successivi.

Da ora si può dormire di più, prendendo la pillola prima di dormire, con un’efficacia addirittura maggiore. Quello che viene richiesto, in pratica è di assumere il farmaco come ultima sostanza prima di andare a dormire. Anche se si è mangiato da poco qualcosa (benché non sia mai positivo andare a dormire senza avere digerito).

Io personalmente, in ragione di questi dati scientifici, favorisco nei miei pazienti il passaggio alla assunzione serale, valutandone poi le risposte cliniche, come si deve fare comunque, e nei 3 ultimi anni in cui seguo questa pratica ho ottenuto finora una quasi totalità di effetti positivi. Ogni persona in terapia che voglia fare questo cambiamento dovrà comunque confrontarsi con il proprio medico o con il proprio endocrinologo per un parere specifico individualizzato.

Di certo, i dati presentati aprono una strada importante verso una nuova interpretazione dei segnali ormonali dati all’organismo consentendo un sonno più sereno e un risveglio più dolce.