Altro che mal di stomaco! Effetti a catena dei protettori gastrici

28 Maggio 2007
Altro che mal di stomaco! Effetti a catena dei protettori gastrici

Nessun farmaco che sia solo ed esclusivamente sintomatico ci è mai piaciuto; gli antiacidi e gli inibitori di pompa protonica, cioè i farmaci attualmente più diffusi tra l’esercito di reflussisti gastrici (veri o presunti) e ormai proposti come compagnia obbligata a qualsiasi terapia farmacologica minimamente disturbante, stanno evidenziando, grazie a ricerche molto precise, possibili effetti collaterali di notevole importanza.

Trattandosi di farmaci sintomatici, che non guariscono cioè, ma che fermano un possibile segno di allarme o di difesa dell’organismo, dovrebbero essere usati per brevissimi periodi in condizioni particolari. Invece vengono usati come terapia prolungata, e dato il loro elevato costo, con notevole soddisfazione delle case produttrici e con dispendio protratto da parte dello Stato.

Abbiamo di recente segnalato l’evidenza dell’aumentato rischio di frattura ossea in soggetti che fanno uso di queste sostanze, ma a seguito di una ricerca neozelandese del 2006 (Clark DW et al, Eur J Clin Pharmacol 2006 Jun;62(6):473-9. Epub 2006 Apr 22), che evidenziava il rischio di malattie muscolari e di polimiosite, fino ad arrivare alla rabdomiolisi (la stessa malattia che talvolta provocano le statine, e per la quale fu ritirato negli anni scorsi il Lipobay) si è voluto, più di recente valutare la realtà di queste affermazioni attraverso una ricerca spagnola che ha confrontato tutte le segnalazioni di aventi negativi correlabili con la assunzione di queste sostanze.

Da questo lavoro (Salqueiro E et al, Int J Clin Pharmacol Ther 2006 Nov;44(11):548-56) è emerso con chiarezza che i possibili effetti collaterali di queste sostanze sono sicuramente molti, anche se questi vengono raramente segnalati, perché spesso i medici sono portati a pensare che un farmaco “protettivo” non possa avere effetti dannosi. Non sanno costoro quanto si sbagliano.

Citando a caso dall’elenco, troviamo che problemi di pelle, alterazioni del sistema endocrino e riproduttivo, problemi epatici e biliari, mialgie e problemi articolari, disturbi intestinali e gastrici (quegli stessi che dovrebbero curare…) sono purtroppo i frequenti effetti correlati alla assunzione dei prodotti di tutta questa classe farmacologica. E non sfugge neanche l’artrite, perchè si è documentato che il lansoprazolo determina una alterazione del sistema immunitario che può portare proprio in quella direzione.

Quanta gente con dolori di articolazioni, muscoli o schiena sotto lansoprazolo li vede scomparire quando il farmaco viene sospeso? Tanta purtroppo, e ci auguriamo che alcuni lavori vadano ad approfondire questi aspetti, anche se restiamo comunque un po’ sorpresi, come sempre, del fatto che effetti simili non riescano mai ad essere evidenziati in fase di studio preliminare del farmaco. Compaiono solo quando i farmaci sono ormai dei “best selling” e l’opera per poterli modificare potrebbe rivelarsi inutile.

Tra gli articoli correlati sono riportati alcuni dei lavori su questo tema che Eurosalus ha già approfondito e divulgato. È necessario prendere coscienza di questa relazione, per non rendere inutile lo sforzo di altri, e per aumentare la conoscenza di tutti e difenderci dai farmaci, che diventano pericolosi quando vengono prescritti inutilmente.