Dimagrire con il cardiofrequenzimetro

22 Marzo 2016
Dimagrire con il cardiofrequenzimetro

La primavera è finalmente arrivata portandosi dietro anche un po’ di sole, Pasqua è alle porte e insieme il cambio dell’ora, tutto in una settimana.

Con le giornate che si allungano e con un maggior numero di ore di luce è il momento di togliere dall’armadio le scarpette da corsa (o da cammino) e riscoprire il piacere dell’aria fresca e del movimento all’aperto.

Questo è un momento perfetto per ricominciare a muoversi come si vorrebbe. Facciamo un po’ d’ordine: servono delle scarpette da corsa adatte, un cardiofrequenzimetro per regolare l’intensità dell’esercizio, un completino sportivo adatto alla bella stagione e la voglia di fare movimento.

Con gradualità e costanza è importante fare dell’attività fisica un’abitudine quotidiana da riscoprire con piacere. Presto scoprirete di non poterne più fare a meno assaporando i risultati ottenuti grazie alla determinazione.

Per chi non ce l’avesse ancora, il cardiofrequenzimentro è uno strumento estremamente utile sia per le persone più allenate che per chi si avvicina solo adesso al movimento.

Il cardiofrequenzimetro è semplice da usare e permette di monitorare la frequenza cardiaca momento per momento. Il numero di battiti del cuore ogni minuto è strettamente connesso con il consumo di ossigeno e con il lavoro muscolare.

Esistono vari tipi di allenamento: aerobico, anaerobico, lipidico che permettono di raggiungere risultati diversi. Monitorare la frequenza cardiaca aiuta a perseguire i propri obiettivi in termini di allenamento e risultati.

Attività aerobica. Un lavoro svolto tra i 120 e i 145 battiti al minuto (bpm) è tipicamente un allenamento aerobico, utile per incrementare le vostre prestazioni. Un allenamento aerobico è caratterizzato da un giusto equilibrio tra ventilazione e circolazione. Ogni volta che uscite a camminare o a correre dovete cercare di mantenervi in questa zona di frequenza senza superare troppo la soglia dei 145 battiti per minuto; un allenamento troppo intenso, infatti, rischia di lasciarvi doloranti per tutto il giorno successivo. Con un allenamento a queste frequenze si consumano sopratutto zuccheri attivando il metabolismo.

Allenamento lipidico. Il consumo dei grassi è più lento e complesso rispetto a quello degli zuccheri. Per agire sui depositi adiposi è preferibile un allenamento più lento e prolungato nel tempo mantenendo le pulsazioni sotto i 120 battiti al minuto per dare tempo alle cellule di attingere alla riserva di lipidi. Mentre correte se vi accorgete che le pulsazioni salgono troppo in alto, rallentate il ritmo fino anche a camminare per poi riprendere con la corsa quando il cuore batte meno velocemente. In questo modo stimolerete al massimo il consumo di grassi e la riduzione della massa adiposa. Perché sia efficace questo tipo di esercizio deve essere portato avanti a lungo, ovvero per almeno un’ora se non di più.

Non c’è necessariamente un allenamento migliore dell’altro e molto spesso i risultati si ottengono abbinando i diversi tipi di esercizio alternandoli nella settimana a seconda delle proprie necessità e magari sfruttando l’allenamento lipidico come fase di recupero dopo un allenamento aerobico particolarmente intenso.