Il pensiero può modificare il grasso, ma la ciccia si sa difendere!

20 Novembre 2001
Il pensiero può modificare il grasso, ma la ciccia si sa difendere!

È di pochi giorni fa la scoperta che le cellule grasse (gli adipociti) e le cellule nervose riescono a parlare tra loro. Le cellule nervose possono stimolare il consumo di grasso oppure facilitarne il deposito, mentre al contrario, alcuni tipi di cellule grasse trasmettono al sistema nervoso le indicazioni per smettere di bruciare calorie, e per iniziare a mangiare.

Se imparassimo a far transitare i giusti messaggi tra le nostre cellule, il nostro grasso sarebbe definitivamente sotto controllo. Alcuni ricercatori della Johns Hopkins University hanno pubblicato un lavoro (Proc Natl Acad Sci USA 2001 Oct 23;98(22):12385-90) che conferma questa possibilità di comunicazione.

Cellule grasse e cellule nervose, cresciute insieme in uno stesso contenitore, ma separate da una membrana porosa, inviano l’una all’altra dei messaggi chimici che interferiscono sulle reciproche funzioni.

Le cellule di grasso delle persone che accumulano tutto sulla pancia (e questo tipo di grasso è statisticamente correlato a malattie diabetiche e cardiovascolari) tendono a “difendersi” in modo strenuo. “Convincono” infatti le cellule nervose a produrre il Neuropeptide Y, una sostanza che provoca fame e fa smettere all’organismo di bruciare grassi. Ma le cellule nervose, a loro volta, sono in grado di dare indicazioni ben precise in una direzione o nell’altra.

Il nostro cervello può quindi essere al centro di una battaglia importante. A conferma dei risultati ottenuti, si può segnalare che il modo in cui una persona pensa se stessa può condizionare la forma fisica e la distribuzione del proprio grasso (leggi l’articolo), e che per ridurre davvero il grasso in eccesso è importante eliminarne anche quotidianamente delle piccole quantità con l’attività aerobica lenta o modificando la produzione di insulina dell’organismo con una diversa proporzione tra gli alimenti ingeriti.

Resta quindi la certezza che il rapporto con il proprio grasso dipende da fattori molto più intricati che il solo conteggio delle calorie, e solo con una mente aperta (e una buona attività fisica, lenta ma quotidiana), che consentono di ridurre il numero di cellule grasse “antipatiche” si ottiene di rimodellare davvero il proprio corpo.