Per dimagrire, otto ore al giorno in cui mangiare. Quando il tempo vale più delle calorie

10 Settembre 2018
Per dimagrire, otto ore al giorno in cui mangiare. Quando il tempo vale più delle calorie

Un gruppo di ricercatori statunitensi dell’Università di Chicago ha voluto verificare se gli effetti del digiuno breve fossero applicabili anche a soggetti obesi che non avessero intenzione di seguire limitazioni di alcun tipo, pubblicando i risultati su Nutrition and Healthy Aging.

Dopo 3 mesi in cui queste persone potevano mangiare solo durante le 8 ore (nel loro protocollo comprese tra le 10 del mattino e le 18), pur senza ricevere nessuna indicazione di controllo degli alimenti, né per qualità né per quantità, si è ottenuta comunque una riduzione del peso di circa il 3% rispetto ai soggetti che non seguivano alcuna restrizione, con l’interessante effetto collaterale della riduzione della pressione arteriosa in chi la avesse elevata (Gabel K et al, Nutr Healthy Aging. 2018 Jun 15;4(4):345-353. doi: 10.3233/NHA-170036).

Si tratta di uno studio decisamente interessante perché evidenzia che anche in condizioni nutrizionali “pessime” (consentire di mangiare qualsiasi cosa in quantità libera non è un buon criterio educativo), il metabolismo cambia comunque in modo positivo. 

Uno studio simile era stato svolto circa un anno prima da un gruppo di ricercatori italiani, statunitensi e brasiliani, che hanno pubblicato sul Journal of Translational Medicine i risultati della applicazione dello stesso criterio temporale (8 ore in cui mangiare, dalle 12 alle 20) a un gruppo di atleti di resistenza già allenati (Moro T et al, J Transl Med. 2016 Oct 13;14(1):290).

Nel loro caso le indicazioni alimentari erano molto precise e “sane” e le quantità caloriche del gruppo trattato e di quello di controllo corrispondenti. In sole 8 settimane i risultati ottenuti dal gruppo che aveva ristretto le ore di alimentazione a solo 8 nel corso della intera giornata sono stati di un calo netto ed evidente della massa grassa, mantenendo la massa muscolare. Questo tipo di calo corrisponde al vero dimagrimento.

Il miglior schema di lavoro per dimagrire con il digiuno breve è quello di mangiare a prima colazione e a pranzo, bevendo solo acqua fino alla prima colazione del giorno successivo.

Gli elementi innovativi di queste due ricerche sono quelli del “timing” alimentare. Significa che i segnali che riceve l’organismo dal momento in cui si sceglie di mangiare agiscono in modo diverso dal conteggio calorico. I maggiori benefici quindi si hanno integrando diverse metodiche di lavoro che vanno a perfezionare il segnale dimagrante attraverso scelte strategiche che chiunque può mettere in atto.

Nel nostro centro applichiamo da anni la tecnica del “digiuno breve” che consiste appunto nella concentrazione degli spazi alimentari tra la prima colazione del mattino e un pranzo/merenda da effettuare tra le 13 e le 16, lasciando poi 15-18 ore di tempo in cui l’organismo passi attraverso il sonno notturno avendo a disposizione solo acqua, e potendo rimangiare abbondantemente il mattino successivo alla prima colazione. 

Dai dati scientifici che spiegano questi effetti emerge che questa pratica ha una importante azione antinfiammatoria che può essere sfruttata anche per il trattamento di forme infiammatorie croniche (asma, tiroiditi, emicranie e altro ancora).

I risultati più rilevanti si ottengono integrando

  • Valutazione del profilo alimentare personale
  • Controllo a rotazione degli alimenti indicati dal Food Inflammation Test
  • Attivazione del digiuno breve in 2 o 3 sere della settimana
  • Controllo assoluto della dolcificazione
  • Mantenimento di attività fisica adeguata
  • Controllo dell’infiammazione attraverso dieta o integratori adeguati

L’elemento più rilevante da considerare è che la ricerca statunitense è la prima che ha valutato sugli obesi gli effetti di questa pratica. La modalità con cui è stata proposta è però una modalità scorretta.

Suggerire a una persona fortemente in sovrappeso di mangiare senza alcuna limitazione qualunque tipo di cibo rappresenta un rischio effettivo. Per altro, il calo evidenziato da queste persone è stato un calo di massa grassa e di massa muscolare contemporaneo mentre il vero dimagrimento è emerso nella seconda ricerca, dove atleti che continuavano a praticare sport e mangiavano in modo controllato hanno visto calare la massa grassa a beneficio della massa muscolare. 

Le regole del nutrirsi bene vanno sempre mantenute per consentire all’azione del digiuno breve di di evidenziarsi con efficacia e semplicità.