Rimandare fa male

12 Febbraio 2007
Rimandare fa  male

Rimandare a domani quello che potremmo fare oggi, è controindicato per la nostra salute. A dirlo, per una volta, non è una moglie, un amico o una mamma, ma la dott.ssa Gail Saltz, psichiatra del New York Presbyterian Hospital, in un articolo recentemente pubblicato su Today.

Pare assodato che i sostenitori del “ci pensiamo domani” siano molto più stressati e ansiosi degli altri individui. Sulle loro mancate decisioni peserebbero, infatti, motivazioni psicologicamente importanti come:

1) La paura di fallire
Chi rimanda è un perfezionista che non vuole rischiare di fallire.

2) La paura del successo
Il fatto che gli altri possano essere invidiosi del proprio  successo, è motivo di ansia e di blocco nell’agire.

3) Il bisogno di controllo
Molti “procrastinatori” provano piacere e causare problemi agli altri con i propri ritardi.

4) La ricerca del brivido
Arrivare all’ultimo momento utile crea una tensione molto più eccitante.

La dottoressa Saltz ha, quindi, elaborato un programma “anti-rimando” in 5 mosse, pensato per tutti coloro che vogliono perdere questo vizio.

Il primo passo è senza dubbio quello di cercare di individuare quale sia la paura più affine al proprio carattere (una delle quattro evidenziate, o magari altre ancora). Il secondo ha a che fare con alcune soluzioni molto concrete. In pratica bisognerebbe imparare a:

1) Dare la giuste priorità alle cose
Fare una lista delle cose da fare ed eliminare i punti inutili in modo da concentrare la propria energia solo su quelle importanti.

2) Tenere la traccia dei lavori fatti
Se si segue il progredire dei vari compiti eseguiti, vuol dire che ci si può anche premiare al momento giusto con un gioco, una telefonata a un amico, un break…

3) Testare i propri limiti
Chi ricerca troppo la perfezione, dovrebbe imparare a fare qualcosa in modo imperfetto. Solo così capirà che non crolla il mondo.

4) Imparare a dire no
Non si può dire di sì a tutti e sperare di riuscire a fare tutto quello che ci è stato chiesto senza nessun ritardo o dimenticanza. Gli imprevisti sono tanti.

5) Creare obiettivi parziali
Un lavoro impegnativo e lungo, può essere suddiviso in tanti piccoli lavori. In questo modo si avrà la soddisfazione di aver concluso qualcosa e si ripartirà per il nuovo obiettivo con più energia.

La ricetta sembra buona. Tanto vale provarci. Magari domani…