Scarsità di sonno, trigliceridi elevati e ingrassamento

6 Luglio 2015
Scarsità di sonno, trigliceridi elevati e ingrassamento

Il buon senso ha sempre segnalato che un buon sonno ristoratore possa fare del bene all’organismo.

Nella tradizione popolare infatti si ritrovano frasi come “un bel volto riposato” o “la pelle senza rughe di chi si riposa bene”. Spesso poi le fotografie delle vacanze passate confermano nel ricordo che la miglior forma fisica sia connessa a momenti di riposo vero e di continuità del sonno notturno, con frasi del tipo “Mangiavo, camminavo e dormivo, ed ero in perfetta forma…”.

Poi, dopo il 2000, alla conoscenza esperienziale si è aggiunta la certezza scientifica dimostrata da numerosi lavori di ricerca.

Un gruppo di endocrinologi americani (Spiegel K, et al. J Clin Endocrinol Metab. 2004 Nov;89 (11):5762-71) ha ad esempio dimostrato fin dal 2004 che il giusto sonno comporta modificazioni ormonali e metaboliche fondamentali per perdere peso, evidenziando che la responsabilità di questa fortuna inattesa sarebbe da attribuire alla leptina, un importante ormone che contribuisce a regolare il consumo metabolico dell’organismo.

Nel 2012, ricercatori dell’Università di Chicago hanno confermato sperimentalmente e poi pubblicato sugli Archives of Internal Medicine che la resistenza insulinica cresceva in modo elevato e significativo nei soggetti che dormivano per 4 ore e mezza per notte anche per soli 4 giorni, rispetto a coloro che dormivano 8,5 ore per notte (Broussard JL et al, Ann Intern Med. 2012 Oct 16;157(8):549-57. doi: 10.7326/0003-4819-157-8-201210160-00005).

Creare resistenza insulinica è una strada per ingrassare e per consentire lo sviluppo di molte malattie degenerative correlate con lo squilibrio glicemico (dalla steatosi al diabete, al cancro, alla depressione).

Quindi la relazione tra scarsità di sonno e resistenza insulinica è già stata ampiamente dimostrata, e ogni persona con disturbi legati alla gestione degli zuccheri necessita una riflessione sulle proprie scelte per mantenere il proprio stato di forma. 

È in assoluto la migliore occasione per parlare dell’importanza del sonno.

Nell’aprile 2015 un gruppo di ricercatori californiani ha pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metaboilism i risultati di un loro lavoro sul rapporto tra innalzamento dei trigliceridi e riduzione del sonno notturno, arrivando a definire un ulteriore passo avanti nella comprensione dei meccanismi che regolano resistenza insulinica, aumento dei trigliceridi, obesità e stress (Rao MN et al, J Clin Endocrinol Metab. 2015 Apr;100(4):1664-71. doi: 10.1210/jc.2014-3911. Epub 2015 Feb 6).

Che la restrizione del sonno sia correlata con un aumento del diabete alimentare è un dato già acquisito, ma la novità di questo lavoro sta nell’aver definito un aumento della resistenza insulinica periferica, misurata attraverso una tecnica radioimmunologica, indipendente da una resistenza insulinica a livello del fegato.

Per questo quindi, nel lavoro si è potuto valutare in chi dormisse solo 4 ore per notte, un aumento degli ormoni dello stress (cortisolo e metanefrina) e un incremento degli acidi grassi non esterificati circolanti.

Questo è uno dei motivi per cui chi dorme poco può trovarsi con una aumentata resistenza insulinica e una tendenza all’obesità elevata e con un livello di trigliceridi a digiuno decisamente più alto della media.

Sicuramente i due ormoni dello stress (il cortisolo soprattutto) contribuiscono a generare questi cambi metabolici.

La chiave giusta per interpretare questo meccanismo è la lettura dei “segnali di pericolo” che riceve l’organismo da un prolungato stato di veglia.

La restrizione del sonno era legata in passato solo a meccanismi difensivi, di allarme. Ancora oggi, anche se non siamo più nel paleolitico, i geni del nostro organismo rispondono ai segnali di pericolo, come appunto la mancanza di sonno, mettendo in atto tutti i meccanismi di risparmio energetico e del relativo accumulo di grasso.

Dormire il giusto è essenziale per un buon dimagrimento e per il mantenimento di un buono stato di salute.

Se è vero che mediamente è utile dormire più di sette ore per notte, è anche realistico e sensato ricordare e sapere che esistono importanti differenze individuali.

La cosa importante è stare bene durante il giorno, a prescindere dal quantitativo di ore esattamente dormite: a ciascuno la propria, individuale e personale quantità di sonno ristoratore che deve però essere realmente ristoratore.