Pesce d’aprile? Meglio se azzurro

1 Aprile 2008
Pesce d'aprile? Meglio se azzurro

Dei benefici effetti che una dieta ricca di acidi grassi omega-3 produce sull’organismo si è già parlato più volte sulle pagine di Eurosalus (si vedano gli articoli correlati qui a fianco per eventuali approfondimenti).

Questi acidi grassi polinsaturi sono presenti con particolare abbondanza nel pesce, soprattutto nel pesce azzurro (tonno, sarde, acciughe, aringhe, sgombri) e nel salmone. La loro azione protettiva sul sistema cardiovascolare, di prevenzione delle affezioni tumorali e perfino di stimolo dell’intelligenza nell’infanzia è già ben nota, anche se la ricerca scientifica in questo settore ha ancora molto da scoprire.

E in effetti nuove scoperte sugli omega-3 si susseguono ormai a ritmo serrato. Una notizia molto interessante ci viene, per esempio, dalla scuola di medicina universitaria di Wake Forest, nel North Carolina, dove è stato condotto uno studio su cavie di laboratorio poi pubblicato sull’edizione on-line e quindi ripreso dal prestigioso Journal of Clinical Investigation (Berquin IM et al, J Clin Invest 2007 Jul;117(7):1866-75)

Lo studio ha dimostrato che, in una popolazione di ratti maschi predisposta, attraverso la soppressione di un gene, a un alto rischio di contrarre il cancro alla prostata, quelli nutriti con una dieta molto ricca di omega-3 morivano in percentuale minore degli altri. La differenza è estremamente significativa, tale da non lasciare dubbi: il 60% di sopravvissuti tra i mangiatori di pesce contro il 10% degli altri.

S’intende che il valore di uno studio condotto sulle cavie è soltanto indicativo: suggerisce più che altro l’opportunità di estendere (certo con una diversa metodologia) la ricerca all’uomo. Tuttavia i dati raccolti sono così eloquenti da incoraggiare.

E del resto, non c’è bisogno di attendere altri studi per sentirsi incoraggiati a mangiare sarde, tonno e acciughe. Basta il piacere del palato. Con il conforto, oltre tutto, di prezzi relativamente moderati.