Mononucleosi: ecco le soluzioni naturali

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
14 Maggio 2012
Mononucleosi: ecco le soluzioni naturali

DOMANDA

Buongiorno, mio figlio di 16 anni ha la mononucleosi con una complicanza: la milza ingrossata. Gli è stato prescritto riposo e l’assunzione di vitamine del gruppo B, di vitamina C e consigliato di bere molto. Se gli somministro Oximix 1+ posso causare qualche danno? Grazie.

RISPOSTA

Gentilissima lettrice,

la splenomegalia, cioè l’ingrossamento della milza, è una complicanza abbastanza frequente della mononucleosi. Il riposo assoluto in questa circostanza è indispensabile perché una milza ingrossata più facilmente va incontro a rottura e quindi è importante che il ragazzo stia tranquillo senza fare sforzi eccessivi.

L’integrazione di vitamina C e di un complesso B possono essere senza dubbio d’aiuto in caso di mononucleosi.

La vitamina C stimola il sistema immunitario a funzionare meglio accelerando la guarigione mentre le vitamine del complesso B sono d’aiuto per ridurre la sensazione di stanchezza.

Si utilizzerà ad esempio una compressa a prima colazione di un prodotto come Ester-C Plus 500 insieme a una capsula di un prodotto come Alimento Bicinquanta.

Sul piano dell’integrazione minerale è molto utile utilizzare un prodotto come Oximix 1+ al dosaggio di 2,5 ml a prima colazione e 2,5 ml a cena in abbondante acqua o succo. Minerali come manganese, rame e zinco sono di grande aiuto per stimolare l’organismo a reagire contro le infezioni virali. Si proseguirà a questo dosaggio fino alla negativizzazione degli anticorpi IgM e alla comparsa di un titolo anticorpale IgG sufficientemente elevato.

In chiave omeopatica è possibile utilizzare del Mercurius solubilis 9 CH e della Belladonna 9 CH di cui utilizzare 3-4 granuli di entrambi 3-4 volte nel corso della giornata. Entrambi questi rimedi sono efficaci nel contrastare i sintomi classici della mononucleosi tra cui principalmente il mal di gola e la febbre alta.

Per la stanchezza è possibile utilizzare un tubo dose di Phosphoricum acidum 200 CH di cui eventualmente ripetere l’assunzione il mese successivo se la convalescenza è caratterizzata da una sensazione di eccessiva di spossatezza.