Mettere a dieta gli indiani: un’idea che nasce dal cuore

24 Gennaio 2011
Mettere a dieta gli indiani: un'idea che nasce dal cuore

Settimane di lavoro intenso le ultime: gli scambi di mail e di messaggi tra Milano, Biella, Fobello in Valsesia e Daddy’s Home nell’Andhra Pradesh (India), sono stati numerosissimi e tutti ricchi di rispetto e di dedizione.

Nei due link agli articoli “India: cambiamo la dieta per la salute” e “Impariamo a fare il pane con il poco che abbiamo” abbiamo ricostruito alcuni degli scambi intervenuti. Ha contribuito a questo miracolo innanzitutto chi più di tutti condivide la quotidianità del lavoro nell’Andhra Pradesh: Carol Faison.

Poi Anna Zegna per la Fondazione Zegna, che contribuisce intensamente a sostenere con Care and Share il progetto, Eugenio Pol e Federica Giacobino (autori del libro sulla Cucina di Montagna) che dal panificio Vulaiga della Valsesia  hanno gettato le basi pratiche perché una capacità appresa dai bambini possa restare per sempre loro, e Attilio Speciani che da Eurosalus ha dato indicazioni per alcuni cambiamenti dietetici che mantenendo una filiera corta, un rispetto delle tradizioni indiane e della loro autonomia, inserisse le variazioni alimentari adatte a migliorare la loro salute e a contrastare l’epidemia di diabete che sta falcidiando l’India. Con il supporto dei volontari dell’Associazione Pediatri di Famiglia per i bambini del mondo: medici che passano in India alcuni periodi di lavoro per visitare, controllare e aiutare tutti gli abitanti del villaggio (come Valeria, Roberto, Bruno).

L’idea è nata dalla lettura della dieta con cui Carol, nei due villaggi di Butterfly Hill e di Daddy’s Home, si deve confrontare ogni giorno. Una valutazione attenta delle possibili modifiche che fornissero un adeguato valore nutrizionale senza contrastare le loro abitudini ha fatto muovere i primi passi al progetto. La prima comunicazione di Eurosalus alla Fondazione Zegna forniva le possibili indicazioni per ovviare ad alcuni degli errori più evidenti (ad esempio l’assenza dalla dieta di verdure e frutta crude) e la possibile integrazione con leguminose ad alto tenore proteico presenti naturalmente nella zona (Groundnuts, molto simili a noccioline americane, adattissime ad integrare la carenza proteica della alimentazione).

L’impulso più forte è stato verso l’utilizzo del riso e del frumento integrale.  In una realtà (quella indiana) in cui sta crescendo a velocità spropositata la comparsa di diabete (ormai quasi tutti mangiano cereali raffinati) un ritorno alle origini potrà permettere una alimentazione con cibi a basso indice glicemico e un miglioramento della salute.

L’altro elemento che si è dovuto affrontare è quello della introduzione proteica. La fonte più adeguata e a buon mercato potrebbero essere le uova, ma il massimo ottenibile bilanciando il costo pur basso delle uova e le disponibilità economiche, è che i bambini mangino tre uova a settimana, e il pollo una volta ogni due settimane, e il pesce una volta ogni tre. Le uova sarebbero la soluzione più economica, e ogni singolo Euro dato a Daddy’s Home, indicando chiaramente il progetto cui fare riferimento, ha un valore ormai orientato verso questo scopo. Salute ed autonomia.

E poi è nato in modo inaspettato il progetto pane. Dalla lettura delle indicazioni arrivate da Eurosalus è cresciuto un entusiasmo potente. Il messaggio mandato non era solo tecnico, ma invitava ad una profonda modifica di alcune abitudini. Si è voluto proporre un modo consapevole di mangiare e di preparare il cibo, che avrebbe consentito di migliorare la salute e l’efficienza di questi ragazzi e bambini, usando i prodotti della loro terra e la propria intelligenza. Non le scatole e i pacchi che arrivano dall’occidente.

Quindi è cresciuto l’entusiasmo che ha stimolato la corsa alla costruzione del forno, e poi la corsa ai trucchi per fare il pane in casa (per modo di dire), e allora ecco l’intervento di Eugenio e Federica, che insieme al cuoco Joel Bottan hanno coordinato l’opera di preparazione del pane. Joel ha cercato anche un dolce, facendo il pan di Spagna con le uvette, e dopo qualche tentativo fallito, quando il dolce è riuscito la gioia è stata immensa.

Come la gioia di chi sta credendo in questi bambini indiani; si può crederci anche da lontano, anche donando 1 solo Euro, ma se arriverà col cuore, potrà contribuire a rendere Daddy’s Home una realtà educativa e di crescita e non solo una importante struttura di assistenza.

È possibile aiutare questo progetto, specificando esattamente il progetto a cui si vuole aderire. I soldi donati al progetto Daddy’s Home andranno diritti nei panini di Natale di questi bambini…

Il rapporto vero col cibo è la strada attraverso cui l’amore di ciascuno può trasmettersi alle persone che ne hanno bisogno. Proprio come del pane, integrale e cotto con amore per questo Natale…