Quante malattie mentali dipendono da quello che si mangia?

29 Gennaio 2006
Quante malattie mentali dipendono da quello che si mangia?

Alcuni recenti studi inglesi hanno riproposto la stretta connessione tra “junk foods” (i cosiddetti cibi spazzatura) e lo sviluppo o la tendenza di malattie e disordini mentali e psichiatrici.

Un articolo pubblicato sull’inglese “The Guardian” lo scorso 16 gennaio riporta le valutazioni fatte da due differenti studi sulle relazioni tra alimentazione e psiche.

In particolare, la ricercatrice Caroline Stokes segnala l’importanza della integrazione nutrizionale con acidi grassi Omega 3, con Vitamina C e con Selenio, per contrastare gli effetti negativi causati dall’eccessivo consumo di carboidrati e dalla mancanza alimentare di frutta, verdura e pesce, che sono tra le sostanze più importanti per mantenere i delicati equilibri neurologici delle persone.

Tra le sostanze di recente accusate di provocare disturbi mentali c’è anche l’aspartame, il dolcificante artificiale attualmente al centro di numerose questioni sanitarie e commerciali. Gli studi che lo riconoscono come possibile responsabile di una serie di disturbi mentali o di vere e proprie malattie psichiatriche sono numerosi, e la FDA americana continua a rimandare un giudizio su questa sostanza che sembra godere di particolari sostegni politici e commerciali.

Il rapporto tra alimentazione e psiche è stato spesso discusso su queste pagine. La posizione di Eurosalus è sempre orientata ad una scelta che non sia assolutista e dogmatica, ma che lasci invece all’organismo la capacità di adattamento che le è propria.

Ogni reazione ha infatti un livello di soglia, e se non si esagera, l’organismo sa tenere in equilibrio le proprie funzioni. Per questo i consigli sono sempre orientati a una alimentazione che rispetti l’assunzione di crudo, vivo e colorato (frutta e verdura), che tenga sotto controllo i fenomeni infiammatori intestinali e controlli la quantità di carboidrati mantenendo la calma insulinica.

L’alimentazione non deve diventare una tragedia. È bene che ognuno impari a mangiare bene con continuità, in modo da concedersi serenamente quegli “sgarri” che fanno bene alla compagnia, al gusto e alla socialità, e che a quel punto, ben compensati, non fanno più danno al corpo.

E oltre aalle integrazioni corrette con Vitamina C, Selenio, Inositolo, la raccomandazione più importante riguarda la attività fisica, che svolge sui disturbi nervosi una azione che può essere più efficace anche degli stessi psicofarmaci.