Ma perché seguendo una dieta ipolipidica i miei livelli di colesterolo continuano ad alzarsi?

21 Maggio 2007
Ma perché seguendo una dieta ipolipidica i miei livelli di colesterolo continuano ad alzarsi?

Buonasera,
ho 27 anni. Ebbene, malgrado  il mio peso risulti nei range di normalità, malgrado abbia sempre avuto un occhio di riguardo verso ciò che mangiavo e facendo attenzione a non saltare i miei due appuntamenti settimanali in palestra, malgrado tutto ho il colesterolo alle stelle da oramai un anno e mezzo. E non riesco proprio ad abbassarlo!
Tutti i dottori che ho contattato (e sono tanti!)  mi hanno fatto presente la serietà della situazione e l’ importanza di un’alimentazione ipolipidica e di un’attività fisica adeguata, stile che ho ovviamente da subito adottato riducendo ulteriormente i grassi e comprando un contapassi per incrementare l’attività fisica quotidina.
Assolutamente inutile! Anzi, pensi che dai 240 mg/dl di col totale iniziali  mi ritrovo ora con i seguenti valori:
 
– Colesterolo tot: 290 mg/dl
– HDL:  74 mg/dl
– LDL: 206 mg/dl
– Trigliceridi: 56 mg/dl
La cosa assurda è che leggendo il suo articolo, direi che sto troppo bene considerando questo “indice di rischio” a me e ai “miei medici” sconosciuto. Dico bene?
E poi, usando come condimento solo olio d’oliva (extravegine con spremitura a freddo e solo a crudo), può succedere che un’intolleranza a quest’ ultimo mi faccia schizzare così in alto il colesterolo? Infine un’amenorrea può essere causata da questa alterazione?
Grazie anticipatamente.

Gentilissima Lettrice,

eliminando dalla sua dieta tutti i grassi ha indotto nel suo organismo una risposta compensatoria volta a mantenere un corretto livello di colesterolo nel sangue. Ricodiamo che il colesterolo è indispensabile in moltissime funzioni metaboliche dell’organismo, come ad esempio nella produzione degli ormani sessuali.

Uno degli enzimi preposto alla produzione di colesterolo nel nostro organismo (HMG-reduttasi) è regolato negativamente dell’assunzione di colesterolo per via alimentare. In pratica cioè, introducendo del colesterolo o altri grassi nell’organismo questo smette di produrne, ma in loro assenza ne deve produrre di più per “pareggiare” i conti. Nel suo caso quindi, eliminando completamente il colesterolo dalla sua dieta non ha fatto che stimolare il suo organismo a produrre grandi quantità di questo grasso.

Le segnaliamo inoltre che in molti ambienti medici esistono spinte volte a considerare solo il valore delle LDL; questo non fa che favorire la prescrizione delle statine. Fortunatamente una buona metà dei laboratori italiani inserisce tra i valori relativi alla colesterolemia anche l’indice di rischio per malattie cardiovascolari.

Ricordiamo che questo indice è facilmente calcolabile dividendo il valore del colestrerolo totale per la concentrazione delle HDL: il numero risultante deve essere compreso tra 4 e 5. Nel suo caso in particolare ci aggiriamo intorno a un valore perfino inferiore a 4, quindi assolutamente protettivo dagli eventi cardiovascolari, nonostante il colesterolo totale sia a valori di 290.

Questo discorso è confermato anche dalla concentrazione di trigliceridi che risulta vicino ai limiti inferiori comunemente accettati; un valore come questo è pienamente in linea con un quadro di compensazione automatica che il suo organismo mette in atto per mantenere un equilibrio..

Le segnaliamo che questo tipo di indicazione non è legata a nostre convizioni ma è supportata da una serie di articoli scientifici che possono essere tranquillamente rintracciabili nelle pagine del nostro sito, e che riterremmo di doverosa conoscenza anche per i medici che lei ha consultato.

Per controllare i livelli di colesterolo è quindi indispensabile garantire un minimo apporto di cibi grassi compensado eventualmente questa reintroduzione con la riduzione del quantitativo di carboidrati assunti con la dieta.

In una condizione di perfetta salute accompagnata da una costante attività fisica i problemi legati alla colesterolemia sono affrontabili, nel suo caso, reintroducendo moderatamente nella dieta cibi più grassi e riducendo eventualmente l’apporto complessivo di carboidrati mantenendo uno stili di vita sano e sereno.

Concludendo, se è vero che una condizione come l’amenorrea deve essere diagnosticata tenendo in considerazione molte altre notizie sul suo stato di salute che ora noi non abbiamo, è utile segnalare che tutti gli ormoni sessuali sono sintetizzati a partire dal colesterolo. Non è da escludere quindi che la assenza alimentare di sostanze lipidiche possano essere la causa di un suo squilibrio ormonale, la cui soluzione deve essere oggetto di un incontro diretto con un medico che prenda in carico la sua situazione.