La stagione del menù immunitario

20 Febbraio 2008
La stagione del menù immunitario

Sarà per via di quel suo passato hippy-salutista, o forse per l’alto concentrato di benestanti che gravitano attorno all’industria del cinema hollywoodiano, di certo c’è che la California è l’unico Stato del Nord America ad avere una quantità tale di ristoranti vegani e vegetariani da non temere la concorrenza dei fast food.

Per questo non stupisce che parta proprio da Los Angeles la nuova moda alimentare del momento.

Prende ispirazione dal functional food ed è imperniata su un concetto particolarmente caro a Eurosalus: se le vitamine e gli antiossidanti facessero parte della nostra dieta quotidiana, tutti noi avremmo un sistema immunitario al massimo della sua efficienza.

Da Beverly Hills a Melrose Avenue, i menù dei ristoranti e dei bar prevedono una sezione specifica per i seguaci del “cibo funzionale” con ricette dettagliate a base di integratori alimentari e ingredienti biologici mescolati tra loro, ma anche semplicemente di cibi sani e controllati. Alla faccia del junk food che ha rovinato generazioni intere di americani (e non solo).

Dietro ogni piatto, si scopre, ci sono fior di consulenti nutrizionisti che interagiscono con lo chef.

Succede ad esempio da “Crustacean”, un rinomato ristorante vietnamita, che accanto a ogni gustosa proposta indica anche le sue proprietà. Il suo piatto forte? Si chiama Buddha Roll, un toccasana a base di funghi shiitake (ferro e Vitamina C), ma anche la tartare di salmone selvatico (Omega 3, selenio e Vitamine A e C contenute nei cetrioli di contorno).

Pur trattandosi di un evidente nuovo business per i ristoratori più attenti, la moda del functional food à la carte è molto ben vista anche dagli studiosi come Michael Starnbach, professore di microbiologia e genetica molecolare alla Harvard Medical School, che però precisa: “Segnalare le proprietà di un pasto è sicuramente utile, soprattutto a chi soffre di cuore. Bisogna però stare attenti alle indicazioni medico-terapeutiche che rischiano di essere un po’ superficiali”.

Nell’attesa di vedere cosa succederà in Italia (a Milano si sta già muovendo qualcosa, ma per ora è soltanto l’iniziativa promozionale di un noto marchio alimentare), vale la pena di ricordare che le buone abitudini alimentari continuano a essere lo strumento finora più valido (ed economico) in grado di aiutare il nostro sistema immunitario. Con semplicità.