Diete, pro e contro: la dieta Fibre

11 Maggio 2012
Diete, pro e contro: la dieta Fibre

Nel consueto appuntamento del venerdì con lo studio di un regime alimentari, Eurosalus si occupa oggi della dieta Fibre. Si tratta di un metodo nato nei primi anni ’80 negli Stati Uniti grazie all’omonimo libro scritto da Audrey Eyton; l’autrice non si occupa di troppe cose, ma concentra il suo interesse principalmente sul consumo di fibra nell’alimentazione quotidiana. 

Scopo delle ricette riportate nel testo è quello di portare gradualmente a 35-50 g al giorno l’assunzione di fibra, raddoppiando le quantità medie consumate nel mondo occidentale, adeguandosi così alle richieste del nostro apparato digerente, che si è formato un milione di anni fa in funzione di quel tipo di apporti (forse anche più cospicui).

 

Come tutti i metodi che si basano su considerazioni evolutive, non sbaglia. L’assunzione di quantità ragionevoli di fibra ha effetti estremamente positivi sulla funzionalità del nostro apparato digerente.

Previene in modo documentato il cancro al colon e la diverticolosi, e – attraverso un involontario controllo dell’innalzamento glicemico legato al rallentamento dell’assorbimento degli zuccheri – può ridurre le complicazioni del diabete e delle malattie coronariche.

La defecazione è facilitata, e i cibi non restano a fermentare o a putrefarsi a lungo nell’intestino. I cibi diventano più sazianti, per l’effetto di “riempimento” gastrico, e per la capacità della fibra di idratarsi, così che si mangia di meno e, indirettamente, si perde peso.

L’autrice fissa delle regole, a fianco di quella delle fibre, che non possono trovarci concordi. Viene fissato, per tutti indifferentemente, un consumo quotidiano di calorie pari a 1.000-1.500.

Ciò trasforma la dieta fibre nell’ennesima dieta drasticamente ipocalorica, con tutti i difetti connessi: perdita di tono muscolare, abbassamento metabolico, conservazione della massa grassa.

E come in tutte le diete ipocaloriche i grassi sono criminalizzati, anche quelli dotati di preziose qualità antinfiammatorie ritrovabili in mandorle, nocciole, pistacchi, pinoli e più in generale nei semi oleosi, nel pesce e nell’olio extravergine d’oliva.

Consumare fibre in elevata quantità è un toccasana per tutti, ma tale pratica deve essere inserita in un regime alimentare completo per poter esercitare i suoi salutari effetti.

È inoltre raccomandabile, per chi da anni sia abituato a cibi impoveriti di fibra (pasta e pane bianco, cibi animali, cibi stracotti), riabituarsi gradualmente per non creare, nemmeno temporaneamente, indesiderate difficoltà digestive.