Siamo tutti allergici e intolleranti a tutto: il controllo attivo fa la differenza

12 Aprile 2012
Siamo tutti allergici e intolleranti a tutto: il controllo attivo fa la differenza

La prima comunicazione scientifica del Congresso Mondiale di Allergologia tenutosi a Vancouver nel 2003 (First Main Lecture, tenuta da Kent HayGlass) lanciava un monito importante, che avrebbe dovuto essere ripreso e seguito dagli allergologi a livello mondiale.

Fu poroprio a seguito di quella relazione che il professor HayGlass pubblicò sul FASEB Journal un articolo molto tecnico ma estrememente preciso sul fatto che a parità di tutte le altre condizioni, l’unica vera differenza tra una reazione di allergia o di intolleranza e una NON reazione, cioè quella che normalmente viene chiamata la normalità, fosse legata ad una semplice regolazione di risposta di un particolare recettore cellulare (Campbell JD et al, FASEB J, 2004 Feb;18(2):329-31. Epub 2003 Dec 4).

In realtà nel corso degli anni successivi, questa comprensione dello svezzamento come fenomeno naturale che aiuta tutti (bambini ed adulti) a raggiungere la tolleranza immunologica verso gli alimenti, ha aiutato a comprendere la visione evoluzionistica della relazione con il cibo. I lavori di Stockinger (Stockinger S et al, Cell Mol Life Sci. 2011 Nov;68(22):3699-712. Epub 2011 Sep 28) relativi allo svezzamento sono la dimostrazione più evoluta di quanto lo svezzamento e la rieducazione alimentare siano l’unica via evoluzionistica che ha consentito nei millenni la nostra sopravvivenza e che consente oggi di interferire terapeuticamente sulla gestione di numerose patologie infiammatorie croniche.

Non sono i pollini ad essere cattivi, o le molecole di latte a diventare pericolose, ma è la nostra regolazione interna che fa orientare l’organismo in una direzione o nell’altra.

Nella sua relazione di Vancouver il professor HayGlass richiamava infatti la sintesi dei lavori scientifici più importanti sul perché della allergia, e postulava con molta chiarezza la risposta alla domanda fatta da tante persone per molti anni: “Perché si diventa allergici?“.

La risposta può essere sintetizzata in modo un po’ tautologico ma estremamente chiaro: Al momento della nascita tutti siamo allergici e intolleranti a tutto, anche perchè abbiamo dentro di noi le tracce immunologiche di tutti i possibili antigeni esistenti (per i lavori sulla regione ipervariabile delle Immunoglobuline, che confermava questa tesi, lo scienziato nippo-americano Susumu Tonegawa vinse il premio Nobel per la Medicina nel 1987).

L’incontro con gli antigeni alimentari che avviene in modo molto graduale attraverso l’allattamento e lo svezzamento (se ben fatto) consente di sviluppare tolleranza in modo graduale nei confronti delle diverse sostanze: sia quelle alimentari sia quelle respiratorie.

La tolleranza avviene grazie alla produzione di interleuchina 10 (IL10) e di TGF Beta, due citochine che consentono di attivare un processo di tolleranza della sostanza anzichè stimolare la risposta allergica.

Ma all’interno, tra allergico e non allergico, non c’è differenza. Tutti siamo uguali, ma è la particolare presenza di sostanze che aiutino il controllo (minerali antiallergici come Zinco e Rame, antiossidanti come il Resveratrolo che stimolano la IL10), e soprattutto l’equilibrio dello stimolo antigenico all’interno di un adeguato livello di soglia che determinano se una persona reagirà tollerando una sostanza o non tollerandola, ed esprimendo allergia.

La riproposizione di questi dati oggi, a distanza di qualche anno dalla loro comunicazione, è necessaria perchè la sensazione è che rispetto ad indicazioni unificanti, direi quasi olistiche, che cercavano di riportare l’allergia all’interno di una percezione globale delle sue cause, stiamo purtroppo assistendo in tempi recenti ad una frammentazione dei concetti relativi all’allergia che sembrano dare solo valore alla utilizzazione di farmaci sintomatici, senza incidere sulle motivazioni di fondo della malattia.

UPDATE: di intolleranze alimentari e infiammazione da cibo abbiamo discusso approfonditamente in un incontro pubblico al Corriere della Sera, lo scorso 12 aprile, trasmesso in diretta web su Corriere.it