Rischio di tossicità genetica dai dolcificanti artificiali

5 Febbraio 2024
Rischio di tossicità genetica dai dolcificanti artificiali

Una notizia pubblicata in agosto 2023 sul Journal of Toxicology and Environmental Health segnala che il sucralosio, tra i dolcificanti artificiali più usati dall’industria e purtroppo dal pubblico, può essere genotossico, cioè causare danni ai cromosomi umani e predisporre quindi allo sviluppo di malattie degenerative.

L’uso dei dolcificanti artificiali si rvela sempre più problematico per la salute.

I ricercatori hanno valutato gli effetti genotossici del sucralosio-6-acetato e del suo “progenitore” sucralosio.

Le preparazioni industriali di sucralosio contengono infatti fino allo 0,67% di sucralosio-6-acetato, cui si deve aggiungere la quantità prodotta dai batteri intestinali attraverso la acetilazione del sucralosio che può raggiungere anche il 10% di quella ingerita.

L'ingestione di sucralosio, con cui sono dolcificati molti prodotti usati anche dagli sportivi e tante bibite che cercano di ridurre a zero le calorie, può portare a danni genetici di rilievo.

Il danno genetico si determina con la rottura della catena di DNA. Il dolcificante ha quindi una azione cosiddetta clastogenica e la quantità di sucralosio-6-acetato introdotto nell’organismo anche con una sola bevanda docificata al giorno supera la soglia di genotossicità definita di 0,15 µg/persona/giorno.

Basta digitare su Google “bevande con sucralosio” per scoprire nomi e cognomi e quante volte sono citate tutte le bevande “zero” anche per sportivi che utilizzano queste sostanze. Ne rimarrete sorpresi.

Come se non bastasse il possibile danno genotossico, i ricercatori hanno evidenziato che l’utilizzo di questa sostanza attiva alcuni geni associati con l’infiammazione, l’attività ossidativa e la degenerazione oncologica.

E infine il sucralosio-6-acetato e il sucralosio alterano l’integrità della barriera intestinale e inibiscono 2 specifici citocromi della famiglia del P450 (CYP1A2 e CYP2C19).

I più attenti sanno che sostanze come il succo di pompelmo e l’iperico vengono oggi bandite dalla utilizzazione libera perché interagendo con questa famiglia di citocromi possono modificare l’azione di molti farmaci.

Risulta strano che per il sucralosio questi avvertimenti non valgano e che anzi, oltre che nei sostituti dello zucchero, nei chewing gum, nei cereali per la prima colazione e nei sughi per condire (con la sigla E955) lo si trovi serenamente anche nelle bevande pubblicizzate per i bambini…