Il colore viola per controllare il diabete

22 Ottobre 2023
Il colore viola per controllare il diabete

in Italia il 6% della popolazione generale ha il diabete, ma valutando le persone sopra i 60 anni questa cifra passa al 16-18% e diabetici e prediabetici (persone che hanno già danni da zuccheri e da glicazione senza essere ancora malati) sono complessivamente nell’ordine del 40% della popolazione.

Sono numeri enormi ma gli Stati Uniti e la Cina superano di molto questa cifra raggiungendo (e parliamo di popolazione globale, non solo degli anziani) la cifra cumulativa del 49,3% (USA) e del 54-58% (Cina). 

Qualsiasi sforzo o conoscenza che aiuti a ridurre questa crescita imponente di malattia è utile, e può aiutare a evitare il “dolce” crollo dei sistemi sanitari.

Le antocianine sono quei pigmenti che danno ad esempio a mirtilli, cavolo rosso, rape rosse e ravanelli il loro caratteristico colore che varia dal rosso intenso al viola. Sono sostanze che oltre a colorare i vegetali hanno azione antinfiammatoria, probiotica e di regolazione del metabolismo; tutti ottimi fattori per evitare o controllare iperglicemia e diabete. 

Frutta e verdura di colore viola aiutano il calo dei livelli di glicazione e facilitano la prevenzione dei danni da zuccheri e del diabete.

Ancora più attive sono le antocianine acilate, sempre di colore violaceo, che si trovano abbondantemente nelle patate viola, nelle carote viola e nel cavolo rosso. Le azioni di queste antocianine sono ancora più intense di quelle normali.

Considerata la crescita di diabete e sovrappeso nella popolazione, significa che mettere nella borsa della spesa anche questo tipo di vegetali e farne un uso più intenso aiuta le capacità di regolazione zuccherina di ogni persona.

Il diabete, la variabilità glicemica e la glicazione si possono affrontare anche in modo più naturale, attraverso l’attività fisica, il corretto bilanciamento alimentare e la misurazione personalizzata dei livelli di glicazione per mezzo dell’analisi del Metilgliossale. 

Si tratta della stessa sostanza che il nostro gruppo di ricerca ha identificato come “early predictor” del diabete gestazionale e quindi, vista la analogia, come possibile indicatore dei danni pre-esistenti al diabete e purtroppo non riconosciuti dalla emoglobina glicata e dalla glicemia a digiuno che sono utilissimi per seguire e valutare il diabete già riconosciuto, ma non per identificare e intercettare il prediabete.

Con questa conoscenza si possono poi prendere i giusti provvedimenti di controllo per evitare gli effetti della fluttuazione glicemica e dei picchi zuccherini, affiancando alla frutta e alla verdura più indicata, come appunto quella di colore viola, scelte personalizzate di tipo nutrizionale.

Conoscere le proprie caratteristiche metaboliche, infiammatorie e genetiche consente di godersi anche dei cibi dolci senza troppi allarmismi. 

Per questo motivo, misurare eventuali danni precoci da zuccheri in modo preciso è sicuramente meglio che supporre. Test come il Glyco Test o il PerMè consentono di identificare eventuali eccessi individuali di assunzione zuccherina e di impostare una dieta personalizzata, con la giusta varietà alimentare (dolci compresi!).