Quanto fa bene la curcuma?

di Carla Camerotto - Nutrizionista
20 Settembre 2016
Quanto fa bene la curcuma?

DOMANDA

Gentilissima Dottoressa, ho letto con molto interesse gli articoli pubblicati sul vostro sito a proposito della curcuma. Che differenza c’è tra questa e il curry? L’utilizzo della curcuma in cucina permette di avere ugualmente dei benefici in termini di salute? Avete qualche ricetta da suggerirmi? Grazie.

RISPOSTA

Buongiorno,

i vantaggi dell’uso della curcuma sono numerosi. In letteratura gli studi scientifici sono molti e i campi di applicazione dell’uso di questa radice sono i più disparati, dalle proprietà antinfiammatorie a quelle antidepressive.

L’utilizzo della curcuma è antico, mentre l’interesse del mondo scientifico è più recente. La cosa che ha “catturato” l’attenzione degli studiosi è il fatto che nei paesi asiatici e in particolare in India, dove il consumo di curcuma è altissimo, l’incidenza dei tumori è molto bassa. 

Nella cucina indiana l’uso è associato al “masala”, miscela di spezie di cui ogni famiglia possiede la propria ricetta.

Il termine curry è il nome che fu attribuito dai britannici nell’epoca coloniale. Nascosta nella sua preparazione vi è una tradizione millenaria nel miscelare e dosare le spezie (curcuma, zenzero, cumino, pepe, cardamomo, peperoncino) che lo compongono per esaltare al meglio il gusto e sfruttare al meglio le virtù dei componenti, come insegna la scienza ayurvedica.

Limitarsi all’uso della singola spezia in cucina non permette di godere a pieno delle sue mille virtù. L’assorbimento dei principi attivi, in quantità tale da esplicare un’azione benefica, è un elemento limitante e richiede alcune accortezze nell’uso. 

Per migliorare la biodisponibilità l’assunzione della curcuma andrebbe associata al pepe e ad una parte lipidica.

Nella tradizione indiana la curcuma è ingerita sempre in una miscela di spezie usate per condire preparazioni alimentari in cui una componente oleosa è sempre presente.

Le ricette che nel tempo Marina Necchi ha proposto sono ottime opportunità di utilizzo:

Sulla mia tavola l’utilizzo è il più vario. Le zucchine al vapore sono più invitanti se condite con olio a crudo, pepe e curcuma. Il pollo al curry è un altro piatto molto apprezzato, anche se preparato in versione healthy e adatto alle mie personali reattività alimentari.

Per evitare l’uso del soffritto, in una padella in ghisa faccio sobbollire carote sedano e cipolle. Aggiungo poi dei pezzetti di pollo (solitamente ciò che resta del pollo intero il cui acquisto preferisco a quello dei petti) infarinati in farina di ceci. Aggiungo acqua calda per portare a cottura, che mi serve anche a stemperare il curry, che generalmente aggiungo negli ultimi minuti di preparazione.

A parte del riso nero bollito o della quinoa e delle verdure crude. Olio a crudo da aggiungere nel piatto e, se disponibile, anche una spolverata di coriandolo.

Questa versione è adatta alla rotazione per i principali gruppi alimentari nichel, olii cotti, frumento e lieviti.