Digerire senza cistifellea

di Carla Camerotto - Nutrizionista
25 Febbraio 2014
Digerire senza cistifellea

DOMANDA

Mi hanno operato alla cistifellea. Devo seguire delle attenzioni particolari a tavola?

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

la colecisti, meglio nota come cistifellea, è un piccolo viscere che ha il compito di conservare la bile prodotta dal fegato e rilasciarla al momento dei pasti per favorire la digestione dei grassi.

Si tratta di un organo importante, ma non vitale, per cui anche l’asportazione non compromette i normali processi digestivi.

I primi giorni post intervento saranno caratterizzati da alcune misure precauzioni per abituarsi al nuovo equilibrio.

Va detto che le tecniche chirurgiche utilizzate oggi permettono un rapido recupero che porta i pazienti a una ripresa delle normali funzionalità del tratto gastrointestinale in un tempo massimo di 10 giorni.

Per aiutare la ripresa è importante all’inizio mantenere una dieta leggera e dal modesto impegno digestivo.

Le scelte dovranno essere rivolte prevalentemente verso cibi poco grassi, con l’attenzione a limitare soprattutto i grassi cotti perché di più difficile digestione. Utile frazionare la giornata alimentari in più piccoli pasti, preferendo cibi semplici e poco trasformati.

I fritti e le fritture sono da evitare i primi giorni mentre sono da preferite cotture semplici e di breve durata come quella al vapore. I condimenti vanno scelti tra oli di qualità e la preferenza va accordata per il loro impiego a crudo.

Nel quotidiano le misure da adottare non si discostano molto dai principi di una sana alimentazione.

La tavola va arricchita quotidianamente con cibi freschi e semplici, seguendo la stagionalità e produzioni rispettose dell’ambiente. La frutta, la verdura e i cereali integrali sono il caposaldo di un’alimentazione sana e bilanciata: vanno portati in tavola quotidianamente, per mantenere una corretta funzionalità dell’apparato gastro-intestinale e nutrire di vitamine il nostro organismo.

Tra le fonti proteiche da preferire carni dal taglio magro (sempre cotti in modo semplice) e il pesce fresco con preferenza verso pesci più “snelli” come il merluzzo.

Per i semi oleosi, il loro utilizza va testato sulla base della tolleranza individuale, cercando i primi giorni di assumerne piccole quantità e preferendo fonti non tostate.

Per le uova vale lo stesso principio della cautela: ottimo alimento, ha un impegno digestivo importante che incrementa con la durata dei tempi di cottura.

Utile sarebbe aspettare alcuni giorni prima di introdurle, partendo prima da piccole quantità e prediligendo preparazioni come alla coque o in camicia a frittate o altre complesse elaborazioni.

Per latte e derivati, assodata la tolleranza individuale, va raccomandato un utilizzo sensato. Le nostre tavole prevedono spesso fin dal mattino la presenza di uno o più latticini il cui utilizzo va inserito in menu vari ed eterogenei.

Le scelte effettuabili sono tantissime, considerando che viviamo in un paese che vanta una tradizione casearia antica e il maggior numero di produzioni tipiche.

I latticini più digeribili, e da preferire, sono quelli che hanno una percentuale di massa grassa ridotta.

Ripresa poi una completa funzionalità, la tavola potrà essere arricchita da più scelte, con la piacevole attenzione di far ruotare le diverse fonti alimentarti.

Di supporto, qualora i tempi dovessero essere più lunghi, integratori specifici forniscono un supporto per migliorare l’efficenza digestiva.

A recupero avvenuto, è importante cercare di mantenere un corretto peso corporeo e adottare uno stile di vita attivo. Piccole attenzioni nel quotidiano si sommano per rendere più stabile l’equilibrio del proprio organismo. Nel nostro centro SMA di Milano mettiamo in atto da anni specifici percorsi terapeutici per migliorare e acquisire benessere.