La cantaridina nella terapia dei molluschi contagiosi

29 Maggio 2001
La cantaridina nella terapia dei molluschi contagiosi

La cantaridina, l’estratto della cantaride usato in tempi più remoti per le presunte ma mai confermate capacità afrodisiache, sembra dimostrare efficacia terapeutica significativa in caso di molluschi contagiosi del bambino.

Tale patologia virale (da pox virus), spesso recidivante, viene trattata dallo specialista con strumenti chirurgici quali la curette, la diatermocoagulazione o il laser co2.

Queste metodiche non sono ben tollerate dai piccoli pazienti, che spesso non permettono l’esecuzione dell’intervento per la comprensibile agitazione psicomotoria indotta dal dolore.

Un alternativa agli atti chirurgici sarebbe rappresentata dalla cantaridina.

Dalla comune osservazione che un processo infiammatorio, infettivo o traumatico può causare la regressione spontanea della formazione virale, alcuni colleghi del dipartimento di dermatologia e di pediatria del Children’s Memorial Hospital hanno trattato 300 bambini con la cantaridina, la cui applicazione causa flogosi.

L’applicazione di questa sostanza ad attività vescicante ha provocato la scomparsa o il miglioramento dei molluschi contagiosi in più del 90% dei casi trattati.

Secondo i familiari i sintomi oggettivi come la vescicolazione ed il prurito e quelli soggettivi (dolore, bruciore e prurito) sono ben tollerati e comunque tutti a carattere transitorio.

Nessun effetto collaterale a carattere sistemico era segnalato come d’altro canto nessuna sovrainfezione batterica fu osservata.

Per la soddisfazione espressa da parte dei familiari e per l’evidente successo terapeutico la cantaridina può rappresentare una valida alternativa ai trattamenti convenzionali e se confermati questi dati in altri studi, sicuramente potrà essere considerato un trattamento di prima scelta.

Per ulteriori informazioni consiglio l’articolo sul J Am Acad Dermatology 2000; 43(3):503 -7.