Cancro del seno da sostanze inquinanti: conoscere per prevenire

25 Aprile 2008
Cancro del seno da sostanze inquinanti: conoscere per prevenire

La ricerca “Breast cancer and exposure to hormonally active chemicals” del Prof. Andreas Kortenkamp della University of London’s School of Pharmacy sta sollevando il morale a molti attivisti della salute. Quest’ultimi chiedono di bloccare la produzione e il commercio di alcuni prodotti contenenti sostanze sintetiche che, prove di laboratorio, hanno dimostrato essere responsabili dello sviluppo del cancro del seno. (A. Kortenkamp, Int J Androl, 2006 Feb;29(1):193-8). La ricerca, commissionata da Health and Environment Alliance (HEAL) e CHEM Trust, e presentata ai membri del Parlamento Europeo a Bruxelles, dimostra anche che queste sostanze diventano ancora più pericolose se mischiate tra di loro, seppur a livelli molto ridotti.

L’età ha poi una forte incidenza sul tumore: le donne più giovani si possono ammalare più facilmente sia nella fase prepuberale quando si sviluppa il tessuto mammario, sia durante la pubertà nel momento di maturazione del seno. Infatti la ricerca mostra che le donne esposte ad esempio al noto pesticida DDT durante la pubertà, hanno un rischio tumorale nettamente più elevato rispetto a quelle esposte alla stessa sostanza in età più matura, con seni sviluppati e quindi meno vulnerabili.

I casi di cancro al seno in Europa sono in aumento e nel mondo ne vengono diagnosticati oltre un milione l’anno. Da sempre gli scienziati dimostrano che i livelli di estrogeni prodotti dall’organismo femminile, insieme all’uso di farmaci contenenti estrogeni sintetici, come anche le terapie ormonali sostitutive (HRT), rappresentano una forte concausa di rischio, come lo stile di vita mentre l’aspetto ereditario gioca un ruolo solo predisponente ma non determinante. 

Ma adesso sappiamo di più. Considerando che secondo il National Cancer Institute degli Stati Uniti l’80% di tutte le forme tumorali sono dovute a fattori identificabili e come tali sono potenzialmente prevenibili, conoscere ed informarsi è un’ottima soluzione per difendersi.

Basta pensare a quanto detto alla conferenza di Londra di novembre 2007, dove si è parlato di potere ridurre del 50% la mortalità tumorale, semplicemente modificando l’alimentazione e la attività fisica. La lista delle sostanze da evitare è comunque lunga: alcune, comprese il DDT e altri pesticidi, sono state già proibite. Tuttavia ne rimangono ancora molte come il bifenolo A (BPA) sostanza contenuta nelle bottiglie e nei contenitori di platica, il paraben usato come conservante in cosmetica e farmaceutica, i filtri Uv contenuti nelle creme solari e l’alchifenolo che si trova nella plastica, nelle vernici, negli inchiostri e nei detergenti.

Nell’attesa che il mondo politico reagisca e che la ricerca vada avanti, concentriamoci sulla scelta dei prodotti da utilizzare e su una maggiore prevenzione. Gli agenti che scatenano un tumore sono i cosìdetti cancerogeni, ma visto che non c’è fuoco che possa bruciare senza combustibile, l’alimentazione e lo stile di vita possono incidere in misura determinante sull’induzione tumorale e sulla sua guarigione.

Non fumare, fare ogni giorno attività fisica, mangiare più frutta e verdura, bere almeno due litri di acqua al giorno, privilegiare i cibi biologici con assenza di pesticidi, moderare il consumo di carne rossa, sono solo alcuni dei tanti consigli che Eurosalus propone da sempre. Un’ultimissima scoperta riguarda proprio il cancro al seno: la soia e le sue proprietà anti tumorali.