Una carota ci salverà: dall’orto lezioni di umanità

29 Novembre 2006
Una carota ci salverà: dall'orto lezioni di umanità

«L’uomo non ha tessuto la trama della vita; in essa è solamente un filo. Qualsiasi cosa egli faccia alla trama, la fa a se stesso».

Così scrisse il Capo Seattle nel 1854, in risposta alla proposta del presidente americano Franklin Pierce di acquisire i territori indiani per trasformarli in riserve.

Questa stessa filosofia è anche alla base del Center for Ecoliteracy, il centro che Fritjof Capra, fisico e autore di best-seller come Il Tao della Fisica, ha fondato una decina di anni fa con l’obiettivo pedagogico di contribuire a dare agli studenti (dalle elementari alle medie) un’istruzione per “vivere in un mondo sostenibile”.

Quella di Capra è una “visione sistemica” della vita, il che equivale a dire che «esiste una configurazione che accomuna tutti i sistemi viventi, siano essi organismi, ecosistemi o sistemi sociali». Per spiegarlo meglio a noi italiani, ignari di un vero e proprio movimento che sta coinvolgendo centinaia di scuole statunitensi, Stampa alternativa  ha pubblicato Ecoalfabeto, L’orto dei bambini, un libretto (costa soltanto 1 euro) a Impatto Zero che in 60 pagine riporta l’intervento dello stesso Capra nel corso di una conferenza su un tema centrale della sua teoria “La coltivazione di un orto per comprendere i cicli della natura”.

«Nell’orto» spiega Capra «osserviamo e facciamo esperienza diretta del ciclo vitale di un organismo: il ciclo di nascita, crescita, maturazione, declino, morte, e la nuova crescita della generazione successiva. Così mentre i bambini imparano che il loro lavoro scolastico si trasforma, cresce e matura come le piante, i metodi di insegnamento cambiano con lo sviluppo e la maturazione degli alunni».

Secondo Capra la creazione di un orto ricollega i bambini e i ragazzi alle basi del cibo che sono anche le basi della vita.

Quella dell’Ecoalfabeto è, insomma, una “riforma scolastica sistemica” che propone una “costruzione attiva della conoscenza” degli allievi, in cui «tutte le nuove informazioni siano collegate alle esperienze appena passate. Al tempo stesso, però, dà spazio a un diverso tipo di insegnamento capace di dare importanza alla conoscenza legata al contesto».

Il progetto studiato da Fritjof Capra e dal suo gruppo si è rivelato, oltre a un’imbattibile scuola di vita, anche un ottimo antidoto al problema del bullismo e della violenza dilagante nelle scuole

Come dire che, se tutto va bene, una carota ci salverà.