Stasera non prendo la medicina: costa troppo

11 Settembre 2006
Stasera non prendo la medicina: costa troppo

“La direzione intrapresa dal nostro sistema sanitario? È quella di spendere sempre di più per curare sempre meno persone”, questa dichiarazione provocatoria è stata rilasciata non più di un anno fa da Paul Ginsburg, illustre economista americano del Centre for Studying Health System Change di Washington, in relazione alla crisi del sistema-Sanità negli Stati Uniti.

L’argomento è di scottante attualità. Si cercano soluzioni, ma, sempre secondo Ginsburg, “l’aumento della domanda dei medicinali dovuta all’invecchiamento dei baby boomers promette di alimentare l’inflazione ancora per anni”. Un’associazione non-profit, The Henry J. Kaiser Family Foundation si preoccupa di monitorare la situazione dei malati americani. I risultati? Non sono per niente confortanti.

Da una delle loro indagini, pubblicata l’estate scorsa dal quotidiano USA Today in collaborazione con la Harvard School of Public Health, emerge che circa il 28% degli americani non ha abbastanza denaro per pagare le cure mediche, il che è ancora più allarmante se si pensa che è esattamente il doppio del dato registrato nel 1976.

È ormani evidente che l’aumento dei costi sanitari (visite specialistiche, cure e medicinali) è diventato un problema per tutto il ceto medio americano con malattie croniche o legate alla disabilità e, naturalmente, per tutti coloro che non sono coperti da nessuna assicurazione.

“Le famiglie assicurate” spiegano alla fondazione Kaiser Family, “pagano in media 1000 dollari in più di assicurazioni mediche rispetto a cinque anni fa”. Per poi scoprire che il premio massimo riscuotibile, copre soltanto una minima parte delle spese effettivamente sostenute.

La ricerca ha evidenziato casi paradossali, in cui le spese di 3 milioni di dollari affrontate dalla famiglia di un bambino affetto da leucemia mieloide, sono state coperte dall’assicurazione medica soltanto fino al tetto di 500 mila dollari, ma ha scoperto anche casi preoccupanti per la loro diffusione: quelli dei parenti dei malati gravi o cronici che, per non pesare ulteriormente sul budget familiare, rifiutano di curarsi o di farsi visitare.

La realtà americana sembra lontana, ma non è il caso di sottovalutare il problema.

(Eurosalus pubblicherà nelle prossime settimane una serie di brevi articoli e di casi clinici su questo argomento, confrontando la realtà USA con quella italiana)