Lo zinco può ridurre la mortalità infantile nei paesi del Terzo Mondo

6 Giugno 2007
Lo zinco può ridurre la mortalità infantile nei paesi del Terzo Mondo

Delle proprietà dello zinco come coadiuvante dell’attività enzimatica, come prezioso sostegno dello sviluppo e della funzionalità sessuale e, infine, come disintossicante nei casi di avvelenamento da altri metalli si è parlato più volte sulle pagine di Eurosalus. Come pure si è sottolineato in varie occasioni il ruolo fondamentale che questo metallo svolge nell’equilibrio e nel rafforzamento del sistema immunitario (si vedano le notizie correlate elencate qui a fianco per una panoramica più completa).

Ora una ricerca condotta in un paese africano, lo Zanzibar, un arcipelago al largo delle coste della Tanzania, mette in luce l’importanza di questo elemento non soltanto per lo sviluppo, ma per la sopravvivenza stessa dei bambini e, nello stesso tempo, la gravità dei danni che una dieta povera di proteine può arrecare a un organismo in crescita proprio per il suo insufficiente contenuto di zinco.

Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori della John Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora e pubblicato sulla prestigiosa rivista medica The Lancet (S Bhatnagar, The Lancet 2007 March 17, 369(9565):885-886).

Una popolazione di oltre 40.000 bambini dello Zanzibar è stata divisa in due gruppi equivalenti: metà trattati con una somministrazione giornaliera di zinco (5 milligrammi per i più piccoli, fino a 12 mesi di età; il doppio per quelli di oltre un anno), metà con un placebo.

Il risultato dello studio è stato molto significativo. Complessivamente il rischio di morte si è rivelato del 7% inferiore nel gruppo che ha potuto giovarsi di un’adeguata integrazione di zinco. Ma la riduzione del rischio sale addirittura al 18% per la popolazione compresa tra uno e quattro anni di età.

Una notizia come questa presenta naturalmente le sue pieghe tristi e imbarazzanti, che è forse meglio lasciare alla sensibilità dei lettori. Ma certo conferma l’enorme importanza che il soddisfacimento del fabbisogno giornaliero di alcuni minerali, e dello zinco in special modo, svolge nella fase del primo sviluppo infantile.

Va sempre ricordato, tuttavia, che dosi di zinco eccessivamente superiori al fabbisogno giornaliero (3-5 mg nel bambino, 20 nell’adulto e 25-30 nelle donne in gravidanza) possono provocare danni anche gravi a causa dell’alterazione del suo rapporto di equilibrio con il rame.

Ezio Sinigaglia
Redazione Eurosalus