La fortuna è cieca, ma con la giusta spinta ci vede benissimo

19 Febbraio 2007
La fortuna è cieca, ma con la giusta spinta ci vede benissimo

Cosa determina la fortuna? Perchè alcune persone si ritengono più fortunate di altre? Esistono davvero la fortuna e la sfortuna?

Il professor Richard Wiseman , titolare della cattedra di Psicologia alla University of Hertforshire, dopo 10 anni di studio sull’argomento, è arrivato a delle conclusioni interessanti.

Anche se la maggior parte delle persone “fortunate” non è consapevole dei meccanismi propiziatori della propria buona sorte, questa non deriva dal caso ma è conseguenza diretta dei loro comportamenti e del loro atteggiamento. 

In uno degli esperimenti condotto durante i suoi studi il professor Wiseman ha chiesto ad alcuni soggetti di contare il numero delle fotografie contenute in un giornale. All’interno della pubblicazione il ricercatore aveva piazzato un messaggio, che prendeva mezza pagina e con caratteri ben visibili, che diceva: “comunicate allo sperimentatore che avete visto questo messaggio e vincerete 250 Sterline inglesi”.

Le persone che si ritenevano “sfortunate” avevano la tendenza a trascurare questo messaggio mentre i “fortunati” immancabilmente lo individuavano (e intascavano le 250 Sterline).

Le persone che si ritengono sfortunate sono di solito più tese e la loro ansia tende a disturbare la loro capacità di notare le cose che non si aspettano. Questo li porta a perdere delle opportunità perché sono troppo concentrati a cercare qualcosa d’altro.

Un esempio classico può essere quello di chi va ad una festa sperando di incontrare il partner ideale e ne esce deluso e con la convinzione di non riuscire mai a incontrare nessuno, avendo invece perso l’opportunità di farsi dei nuovi amici, perchè non era il “tema” previsto dalla serata.

Wiseman, che ha spesso lavorato sui temi delle convinzioni anche rispetto ad altre situazioni emotive (Wiseman R et al, Br J Psychol 2006 Aug;97(Pt 3):323-38) nel corso delle sue ricerche, ha individuato i quattro principi che generano la fortuna:

  • creare e notare opportunità e dunque essere aperti a nuove esperienze
  • ascoltare il proprio intuito
  • essere positivi nelle proprie aspettative
  • essere perseveranti.

Noi aggiungiamo che quando qualcuno (come Wiseman) ti chiede qualcosa, è sempre meglio ricordarsi che forse ne vuole sapere anche un’altra. Inoltre, attraverso alimentazione e attività fisica possiamo aumentare i livelli di serotonina dell’organismo e ottenere un incremento dello stato dell’umore e della aspettativa positiva, oltre che un aumento della attenzione e della concentrazione.

La Dea della fortuna sarà anche bendata ma con qualche piccolo accorgimento possiamo darle una mano ed aiutarla a vedere meglio.

di Anna Monte