Il cuore pompa male? Aiutatelo correndo, fuori all’aria aperta!
La corsa, o comunque una moderata ma regolare attività sportiva all’aria aperta, è un ausilio insostituibile nella prevenzione di tutti quei disturbi e di quelle affezioni cardiovascolari che dipendono dall’affaticamento del cuore.
È questo un tema che sulle pagine di Eurosalus è stato trattato molte volte e che continua ad essere proposto all’attenzione dei lettori, soprattutto nel sito specializzato Eurosalus Corsa-Sport.
Ora qui vogliamo soffermarci su un aspetto che a qualcuno suonerà magari sorprendente, ma che in realtà conferma come un’attività aerobica abituale sia una profilassi provvidenziale pressoché per tutti e, purché praticata con moderazione e regolarità, dannosa per nessuno. Infatti non soltanto previene l’insufficienza cardiaca, ma aiuta a curarla o quanto meno a ridurne gli effetti quando è già in atto.
Lo confermano con autorità scientifica i risultati di un interessante studio realizzato da un gruppo di cardiologi dell’Università canadese di Alberta, a Edmonton e pubblicato sull’ultimo numero del Journal of American College of Cardiology (MJ Haykowsky et al, J Am Coll Cardiol 2007, 49:2329-2336).
I ricercatori guidati dal dottor Haykowsky hanno condotto una meta-analisi, cioè una rassegna analitica di letteratura già pubblicata in materia, esaminando 14 importanti studi che avevano ad oggetto pazienti affetti da insufficienza cardiaca (complessivamente oltre 800 individui) e avviati a una sperimentazione terapeutica fondata su un’attività fisica controllata e regolare.
Gli sport praticati erano di tre tipi: attività aerobica, esercizi muscolari e di palestra, una combinazione delle due pratiche.
L’attività aerobica (corsa o camminata sportiva) si è dimostrata di gran lunga la medicina più efficace. Anzi, la sola utile: perché gli esercizi in palestra non producono alcun effetto significativo e, addirittura, annullano i benefici dello sport all’aria aperta quando le due attività siano associate.
L’ordine di grandezza del miglioramento della funzionalità cardiaca osservato nei pazienti avviati a un’attività aerobica è stato giudicato dagli autori dello studio equivalente a quello indotto dai farmaci specifici. E senza alcun pesante effetto collaterale.
Naturalmente qualche esperto ha già provveduto a mettere in guardia i cardiologi da una scelta terapeutica di questo tipo, invitando a un’estrema prudenza. Le terapie naturali e gratuite, specie quando particolarmente efficaci, non godono mai del favore delle case farmaceutiche. C’era da aspettarselo.