Camionisti americani obesi per legge
Un tempo, quando si percorreva in auto una strada sconosciuta verso l’ora di pranzo, la presenza di un certo numero di autocarri, con o senza rimorchi, parcheggiati a lato della carreggiata, attraeva irresistibilmente a fermarsi: lì, di sicuro, c’era una trattoria dove si mangiava bene. I camionisti godevano di questa buona fama: non gettavano via i loro magri guadagni e i loro lauti appetiti in ristoranti pessimi o mediocri.
Il mondo cambia rapidamente e cambia anche, ahimè, la dieta dei camionisti, come emerge da un curioso studio medico-sociologico condotto da un gruppo di ricercatori dell’università del Northern Illinois a DeKalb e pubblicato sul numero di dicembre del Journal of American Dietetic Association (PJ Whitfield Jacobson et al, J Am Diet Ass 2007 December, 107(12):21125-2129).
Gli studiosi hanno aspettato al varco i soggetti della loro ricerca, affrontando ben 100 camionisti in un’area di servizio di una highway del Midwest e, incuranti del fatto che, per un camionista, il tempo – più ancora che denaro – è asfalto e ogni minuto un miglio, li hanno intervistati: mangiavano spesso in ristoranti come quello? come si trovavano? giudicavano la loro dieta sana ed equilibrata? che importanza attribuivano a una dieta ricca di verdura e frutta? perché non la praticavano? E così via elencando.
C’è da meravigliarsi che la bellezza di 92 su 100 abbiano accettato di rispondere a queste domande palesemente provocatorie e che nessuno degli altri 8 abbia pensato di schiacciare i professori di DeKalb sotto le enormi ruote del suo automezzo. Perché, verrebbe da dire, “oltre al danno, anche le beffe”.
Infatti è risultato che i camionisti vorrebbero mangiar bene. Sanno perfettamente (o almeno, parecchi lo sanno) che bisognerebbe mangiare tanta frutta e verdura e, soprattutto, niente schifezze da fast-food, piene di grassi idrogenati e di zuccheri. Ma, disgraziati, non possono. I loro mostruosi e giganteschi autotreni (per immaginare i quali basta riportare alla memoria qualche scena di Duel, il film che rese celebre Steven Spielberg) non sono autorizzati a percorrere praticamente nessuna strada, a parte quelle larghe e comode di lunga percorrenza. E, anche quando ne trovassero una dove sono ammessi, non vi potrebbero sostare. Perciò, volenti o nolenti, sono costretti a nutrirsi nei truck-stops, le aree di servizio che, accanto alle toilettes, offrono tavole calde dagli odori spesso non dissimili.
La conseguenza è che, in un paese come gli Stati Uniti dove l’obesità è più diffusa che in qualunque altro, i camionisti sono più grassi della media della popolazione. L’86% dei soggetti intervistati era sovrappeso e il 66% erano obesi.
Insomma, codice della strada e legge del mercato si coalizzano per non lasciare scampo ai camionisti, obbligandoli ad essere oversize, a somiglianza dei loro mezzi di trasporto.