Bambini refrattari allo sport? E’ arrivata la playstation a… pedali

24 Novembre 2006
Bambini refrattari allo sport? E' arrivata la playstation a... pedali

Se i bambini non vanno al fitness, il fitness va ai bambini. Questa, più o meno, deve essere stata la filosofia che ha portato Rick Dalton, direttore di una importante azienda di attrezzi sportivi per l’infanzia, a lanciare sul mercato Step2Play, un apparecchio che obbliga i giocatori più piccoli (sotto i 12 anni) ad azionare qualsiasi Playstation tramite due pedali.

La macchina, collegata diretttamente alla console, consente di giocare soltanto quando il “videocorridore” si muove sullo step. Se il giocatore si ferma, si ferma anche il gioco. Tutto qui.

Come sostiene lo stesso Dalton, nessuno si illude che i bambini coinvolti nel nuovo gioco abbandonino la playstation a favore di una corsa all’aria aperta, ma una cosa è certa: potrebbe essere un modo per rendere più movimentata l’attività prediletta dai ragazzi, che è anche tra le principali cause di una precoce (e innaturale) vita sedentaria.

Sulla nuova invenzione, però, la comunità scientifica inglese si sta interrogando. Il Dr Ian Campbell, direttore della Weight Concern, associazione che combatte l’obesità crescente nel Regno Unito, sembra perplesso: «Sappiamo che i bambini non sono più attivi come dovrebbero e qualsiasi cosa li incoraggi a esercitarsi è benvenuta» spiega «Ma il fatto di corromperli con una nuova forma di playstation pur di raggiungere l’obiettivo è un’accusa terribile alla nostra società. Sarebbe molto meglio che i genitori educassero i propri ragazzi al piacere dell’attività fisica e li abituassero ad accedere al computer con orari limitati».

Ma c’è anche chi si schiera a favore della nuova invenzione. E’ il caso del Dr Colin Wain del National Obesity Forum che sostiene: «L’inattività fisica è tra le cause principali dell’aumento dell’obesità e, visto che lo sport non è sempre alla portata di tutti, questa macchina può diventare davvero un incentivo al movimento».

Nella speranza che gli adulti si ricordino che il buon esempio vale più di mille parole.

Manuela Florio
collaboratore Redazione Eurosalus