Selettività alimentare e Ortoressia: quando il cibo “nemico” mi controlla

17 Febbraio 2022
Selettività alimentare e Ortoressia: quando il cibo “nemico” mi controlla

Sempre più spesso, e soprattutto durante la prima infanzia, si osservano situazioni di selettività alimentare, ad esempio bambini che appaiono “schizzinosi” o persone che limitano la propria alimentazione a pochi cibi (Iron-Segev et al., 2020).

Il Disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) è stato inserito nel DSM-5 (manuale diagnostico di psichiatria) tra i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e viene inteso come una condizione di carenza nutrizionale causata da selettività alimentare.

Per parlare di ARFID è però necessario ricordare che la selezione alimentare non deve essere dovuta a fattori culturali, a mancanza di disponibilità di cibo o a condizioni mediche o psicologiche che possano spiegarlo.

L’evitamento può essere spiegato da un’apparente mancanza di interesse per il mangiare o per lo specifico alimento, oppure alle proprietà sensoriali dell’alimento (come il suo aspetto, il suo odore, la consistenza) o infine può presentarsi a causa di preoccupazioni per le conseguenze del mangiare (come il soffocarsi e il vomitare).

È comune che in questi pazienti si osservino anche sintomi gastrointestinali, ad esempio la paura di ingerire cibi solidi può essere accompagnata da dolori addominali e nausea, che ovviamente rendono ancora più limitata la propensione a consumare alimenti (Bourne et al., 2020).

All’interno del ARFID si inserisce l’Ortoressia, ovvero la tendenza a dare eccessiva attenzione al consumo di cibi sani e ad evitare l’assunzione di tutto ciò che non è considerato tale.

Soffermiamoci per un attimo su questo. Ovviamente, una dieta sana ed equilibrata è fondamentale per il benessere psico-fisico, ma quando subentrano vere e proprie ossessioni al riguardo lo stile di vita cambia nel tentativo di assumere sempre più quel profilo alimentare che la nostra mente suggerisce essere rigidamente corretto.

In questi casi, le abitudini ruotano completamente e persistentemente intorno a questa “sana alimentazione”, l’attenzione al cibo è costante e, soprattutto, l’evitamento di situazioni sociali che non consentono il controllo sul cibo può portare all’isolamento sociale e conseguenti alterazioni dell’umore e ansia (Dunn et al., 2016).

In questo modo, quella che può nascere come una buona abitudine può diventare un’arma a doppio taglio. La parola chiave, come in quasi tutti i casi di DCA, è: controllo. Infatti, solitamente persone che vivono questa situazione cercano di mantenere il totale controllo su ciò che mangiano (oltre che sulla loro vita), non accettano sgarri, non perdonano errori… Così facilmente il cibo assume un significato unicamente emotivo. Quando il cibo diventa un “nemico” cerchiamo di evitarlo, di controllarlo, senza renderci conto che è lui a controllare noi e a condizionare la nostra vita.

In casi di ARFID e Ortoressia è opportuno rivolgersi quindi a specialisti che ci aiutino ad affrontare la situazione a 360°. Presso lo Studio SMA in cui lavoro come psicologa insieme al team di nutrizionisti e medici ci occupiamo di selettività alimentare affrontando il problema in modo multidisciplinare. A piccoli passi possiamo imparare a conoscere quel “nemico” e in modo aperto e curioso possiamo instaurare una nuova relazione con lui, vivendo senza vincoli rigidi la nostra vita.

 

Bibliografia

  • Bourne, L., Bryant-Waugh, R., Cook, J., & Mandy, W. (2020). Avoidant/restrictive food intake disorder: A systematic scoping review of the current literature. Psychiatry Research, 288, 112961.
  • Dunn, T. M., & Bratman, S. (2016). On orthorexia nervosa: A review of the literature and proposed diagnostic criteria. Eating behaviors, 21, 11-17.
  • Iron-Segev, S., Best, D., Arad-Rubinstein, S., Efron, M., Serur, Y., Dickstein, H., & Stein, D. (2020). Feeding, eating, and emotional disturbances in children with avoidant/restrictive food intake disorder (ARFID). Nutrients, 12(11), 3385.
  • Thomas, J. J., Becker, K. R., Kuhnle, M. C., Jo, J. H., Harshman, S. G., Wons, O. B., … & Eddy, K. T. (2020). Cognitive‐behavioral therapy for avoidant/restrictive food intake disorder: Feasibility, acceptability, and proof‐of‐concept for children and adolescents. International Journal of Eating Disorders, 53(10), 1636-1646.