Inizia la scuola: dottore, me lo dà un aiutino?

17 Settembre 2014
Inizia la scuola: dottore, me lo dà un aiutino?

Riaprono le scuole, e come ogni anno studenti e genitori devono confrontarsi con temi scolastici ed extrascolastici per continuare il percorso già intrapreso e portare a termine con risultati positivi, come primo obiettivo intermedio, l’anno scolastico ora iniziato.

Le richieste di aiuto che riceviamo più di frequente riguardano la stanchezza che si accumula giorno dopo giorno e le difficoltà di memoria e di concentrazione.

Le risposte più efficaci, a detta dei nostri pazienti, riguardano le scelte nutrizionali (che possono davvero fare la differenza in molti casi) e alcuni supporti ed integratori utili a sostenere o migliorare le performance intellettive e scolastiche.

Volendo mettere in fila i supporti più importanti, l’elenco risulta composto in questo modo: :

In realtà si parla di intervenire soprattutto su memoria e ‘apprendimento, garantendo all’organismo la propria fisiologica capacità d’azione. I segnali di ricchezza, forniti ad esempio da una prima colazione ricca e ben bilanciata, sono indispensabili.

Il controllo dell’infiammazione, su base alimentare, ha acquisito negli ultimi anni una importanza sempre più elevata. Si sta scoprendo infatti che la causa del declino cognitivo è strettamente correlata all’attivazione di un processo infiammatorio e allo stimolo del fattore nucleare chiamato NF-kB. Si tratta di una struttura del nucleo della cellula profondamente connessa alla glicemia e alla regolazione del metabolismo degli zuccheri.

Ormai è noto che l’infiammazione da cibo può generare resistenza insulinica, e in modo ancora più impegnativo si sta scoprendo che il declino cognitivo dell’Alzheimer è dovuto all’innalzamento della glicemia, tanto che alcuni chiamano la demenza senile “il diabete di tipo 3”. È sensato quindi pensare che l’abuso di zuccheri o l’uso continuativo degli stessi, seppur gratificante, possa determinare effetti anomali sulla capacità mnemonica.

Guardando il problema sotto un’altra angolatura, positiva, significa che sugli aspetti legati alla memoria si può intervenire anche senza farmaci specifici, mettendo in pratica comportamenti e stili di vita adeguati.

Insomma, chi mangia carboidrati in eccesso e ha la glicemia alta, dopo un iniziale e fallace sensazione iniziale di benessere, rischia subito di perdere efficienza mnemonica e mette a rischio il mantenimento delle funzioni cognitive negli anni successivi.

Quando infatti si altera il rapporto con la glicemia basale, la memoria non funziona in modo preciso.

Una alterazione glicemica può accentuare i fenomeni di inefficienza e invecchiamento cerebrale (Alzheimer compreso) e rendere più arduo l’uso efficiente della memoria.

Una ricerca pubblicata su Nature dal gruppo di ricerca dell’Albert Einstein College of Medicine di New York ha dimostrato nei topi la centralità dell’ipotalamo nei fenomeni di invecchiamento (Zhang G et al, Nature. 2013 May 9;497(7448):211-6. doi: 10.1038/nature12143. Epub 2013 May 1).

In pratica l’attivazione dell’infiammazione per mezzo del TNF alfa (citochina analoga al BAFF) porta a stimolare questo fattore nucleare chiamato NF-kB che a sua volta inibisce la produzione regolare degli ormoni, come ormai è chiaro anche per altri disturbi ormonali come quelli della tiroide.

Quando i ricercatori hanno reinserito nei topi infiammati e contemporaneamente incapaci di svolgere i comuni test “mentali” in cui i topi sono abili quegli ormoni che vengono bloccati da NF-kB, i topini hanno ripreso a fare funzionare il cervello in modo “giovanile” ed efficace.

Significa che l’elemento principale per attivare la prevenzione è quello di controllare l’infiammazione da cibo (ad esempio con Recaller), aumentare le proprie difese dalle sostanze tossiche, e controllare l’alimentazione per evitare la resistenza insulinica (che significa, tra l’altro, controllare l’eccesso di peso, mangiare integrale, e fare attività fisica).

Oltre ad una prima colazione ricca e ben bilanciata, il supporto che può arrivare dall’integrazione vitaminica si poggia su alcune specifiche sostanze naturali che si integrano perfettamente nell’equilibrio fisiologico di ogni studente:

  • gingko biloba, che contribuisce alle funzioni cognitive, migliorando il nutrimento delle cellule cerebrali;
  • glicerofosfocolina e glutammina, che sono sostanze importanti per alcune specifiche funzioni cerebrali, aiutando in pratica a mantenere la concentrazione;
  • inositolo, zinco e acido folico, che pure contribuiscono alle normali funzioni cognitive;
  • vitamina D3, che contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario ed interviene, secondo gli studi più recenti, nel mantenere vitale ogni cellula, contrastarne l’infiammazione e miggliorarne la funzionalità.

Tra i vari componenti, tutti correttamente integrati per ottenere alla fine un effetto di facilitazione della memoria, mi piace molto la levoglutammina, che posso definire un integratore polivalente, accorpando più azioni sinergiche al miglioramento mnemonico.

Alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato ad esempio un’azione di sostegno all’umore (che non guasta mai mentre si comincia la scuola) e contemporaneamente di riduzione dell’ansia (altro effetto caro agli studenti).

Se l’utilizzazione di queste sostanze (Zerotox Memo D3 può essere richiesto direttamente online sul sito www.healthyou.it) rappresenta un forte supporto per gli studenti (più o meno giovani che siano), vale la pena di ricordare che questi integratori sono indicati anche per il rafforzamento della memoria nella persona anziana o semplicemente stressata e affaticata.

Mentre per lo studente (o il manager) in fase di studio può essere indicato un temporaneo dosaggio di due capsule al giorno di Memo D3 (per un periodo di circa un mese), per una azione preventiva di supporto alle “dimenticanze” dell’età, o per un’azione continuativa, il dosaggio di una capsula al giorno può essere sufficiente e può essere mantenuto anche per lungo tempo.

Si tratta di scelte semplici che possono dare, da subito, risultati importanti nel mantenere viva la memoria, attivo il sistema ormonale e contrastare i fenomeni di invecchiamento in genere.