Passo accelerato per un invecchiamento rallentato

30 Luglio 2007
Passo accelerato per un invecchiamento rallentato

Il tempo passa sempre troppo in fretta, questo lo sappiamo tutti. E lo sanno particolarmente bene coloro che hanno superato una certa età. Ci si trova alle soglie della vecchiaia senza quasi rendersene conto.

Rimedi veri e propri, contro il trascorrere irrefrenabile del tempo, non ce ne sono. Però si può tentare qualche azione per mitigarne gli effetti.

La cura migliore è del tipo che potremmo definire omeopatico. Curare il simile col simile, anziché con l’opposto. Se il tempo corre, corriamo anche noi: o, almeno, camminiamo a passo lesto. Sembra proprio che questo possa servire a invecchiare meno in fretta.

E’ il suggerimento che scaturisce in modo inequivocabile da uno studio realizzato da un gruppo di medici della Università Shinshu di Matsumoto, in Giappone, e pubblicato sull’ultimo numero della rivista Mayo Clinic Proceedings (KI Nemoto, Mayo Clin Proc 2007 July, 82:803-811).

I ricercatori hanno seguito per cinque mesi una popolazione di circa 250 anziani (un quarto dei quali uomini, tre quarti donne) che è stata suddivisa in tre gruppi di dimensioni equivalenti: il primo gruppo non ha praticato alcuna attività aerobica, il secondo è stato sottoposto a regolari sessioni di marcia a passo moderato, il terzo allo stesso tipo di esercizio, e con le stesse frequenze settimanali, ma a passo più veloce.

Per “marcia moderata” o “a bassa intensità” si deve intendere una camminata di velocità normale (circa 6 km/ora), corripondente al 45-55% della frequenza cardiaca massima. Per “marcia ad alta intensità” s’intende invece una camminata a passo decisamente più veloce, fino al 65-75% della frequenza cardiaca massima. In realtà si tratta di una marcia moderata intervallata da fasi di circa tre minuti di marcia più veloce, che impegna il cuore, la respirazione e la muscolatura meno della corsa ma parecchio di più della classica passeggiata.

Il gruppo che ha praticato, per cinque mesi e non meno di quattro volte la settimana, la “marcia ad alta intensità” ha mostrato i progressi più significativi sotto tutti i punti di vista presi in considerazione: regolazione della pressione sanguigna, forza muscolare (specie per i muscoli delle cosce e delle gambe), capacità di movimento e, quindi, autonomia.

La camminata veloce, alternata a quella moderata, può essere una pratica molto efficace per le persone anziane che vogliono mantenersi in forma e in buona efficienza fisica ma non si sentono più in grado di affrontare un esercizio faticoso come la corsa.

Insomma, per restare in gamba, non c’è niente di meglio che usare le gambe. Senza esagerare, ma anche senza risparmiarle troppo.

Adelante, Pedro, con juicio. Come nel celebre passo manzoniano.