Un’altra virtù del caffè: può prevenire il cancro del fegato

14 Giugno 2007
Un'altra virtù del caffè: può prevenire il cancro del fegato

“…e piaccio, e piaccio, e ho molte altre virtù!”

Così, parafrasando un verso fin troppo orecchiato del Carducci, potrebbe dire di se stesso il caffè, la bevanda più bevuta al mondo e, a conti fatti, anche la più ingiustamente calunniata.

Delle innumerevoli virtù del caffè (e del piacere di berlo, che resta comunque la sua virtù principale) abbiamo trattato diffusamente sulle pagine di questo sito, che ha anzi dedicato al “vino dell’Islam” uno dei suoi primi “Speciale Sapori”.

Ora uno studio condotto in Svezia viene ad arricchire il già nutrito palmarès di questo alimento-farmaco o, se si preferisce, di questa ottima droga: il caffè protegge il fegato dalle sue disfunzioni più gravi, cancro compreso.

Si tratta di una “meta-analisi”, cioè di una ricerca che ha passato in rassegna, analizzandone e rielaborandone i dati, i più importanti studi epidemiologici realizzati negli ultimi anni sul cancro al fegato. A condurlo sono state due ricercatrici svedesi, del Karolinska Institute di Stoccolma, e a pubblicarlo la rivista medica mensile Gastroenterology (SC Larsson & A Wolk, Gastroenterology 2007 May, 132(5):1740-1745).

L’analisi si è applicata a una massa molto ingente di dati, che assicura ai risultati della ricerca una incontestabile validità statistica: 11 studi epidemiologici, oltre 2.000 pazienti con diagnosi di cancro al fegato e oltre 200.000 sani con la funzione di gruppo di raffronto.

La significatività della correlazione inversa tra consumo di caffè e rischio di cancro al fegato che emerge da questo studio è davvero eloquente. Per ogni due tazze di caffè al giorno, le ricercatrici hanno potuto rilevare una riduzione del 43% del rischio di tumore epatico.

Il segreto di questa virtù protettiva va certamente individuato nell’acido clorogenico e nelle altre sostanze antiossidanti di cui il caffè è particolarmente ricco e che esercitano un potere inibitorio sulle disfunzioni epatiche croniche, sulla cirrosi e sullo stesso cancro.

Fermo restando che un consumo smodato di caffè, come di ogni droga sia pur blandamente psicoattiva, non è consigliabile, si potrebbe però, con un filo d’ironia, fare un’eccezione per i forti bevitori di alcol. Anche un consumo smodato di caffè, su di loro, avrà almeno un risultato benefico: compenserà i danni epatici provocati dallo smodato consumo di alcol.

Ezio Sinigaglia
Redazione Eurosalus