Tollerare di nuovo gli alimenti grazie a piccoli pezzi di frutta e verdura

15 Febbraio 2007
Tollerare di nuovo gli alimenti grazie a piccoli pezzi di frutta e verdura

Profiline, viciline e LTP (Lipid Transfer Proteins) sono tra le sostanze che spiegano e giustificano la reattività crociata, cioè il fatto che una persona che manifesti reazione alle lenticchie possa ad esempio manifestare reazione anche ai piselli o alla soia (che appartengono alla stessa famiglia botanica).

Così si può anche verificare che una persona con allergia respiratoria alle graminacee, presenti anche anticorpi nei confronti del grano alimentare, che è per altro anch’esso una graminacea, grazie alla presenza condivisa di alcune sostanze sia nei pollini respirati che nel chicco mangiato.

Ma il fatto più eccezionale e spesso poco considerato è che questa omologia tra diversi prodotti vegetali, legata alla presenza di questi panallergeni, garantisce invece la continuità della specie in un modo che merita la nostra comprensione e il nostro rispetto.

Sappiamo infatti che una dieta di eliminazione vera (in cui cioè vengono tolti tutti i cibi che contengono la sostanza o qualcosa che gli assomigli) può provocare dei gravi shock anafilattici, ed è quindi sempre da evitare, favorendo invece una dieta che faciliti la reintroduzione alimentare sulla falsariga dello svezzamento infantile.

Ci si domanda correttamente perchè, dopo un anno che non si mangiano le ciliegie, non si abbia uno shock anafilattico reintroducendo nell’organismo una di queste. In realtà qualcosa di strano avviene, e quasi tutti infatti presentano per un paio di giorni qualche disturbo intestinale da ciliegia, ma dopo due giorni le ciliegie non danno più fastidio.

Questo è dovuto al fatto che tutta la frutta e la verdura commestibile dall’uomo contiene dei panallergeni, e il loro uso quotidiano, in piccola quantità, prima di mangiare altri cibi, determina la attivazione del sistema immunitario che tende a sviluppare tolleranza nei confronti degli allergeni ubiquitari, aumentando la capacità di adattamento dell’organismo.

In pratica significa che un bambino che mangia qualcosa di “Crudo Vivo e Colorato” prima di mangiare altri alimenti, si troverà guarito da una intolleranza alimentare in un tempo molto inferiore all’atteso. E lo stesso vale anche per un adulto.

Un lavoro interessante, di recente pubblicazione sul British Journal of Nutrition (Crespo JF et al, Br J Nutr 2006 Nov;96 Suppl 2:S95-S102) analizza la presenza di allergeni comuni tra i semi oleosi, riferendosi anche ad un lavoro scientifico del 2002 (Pereira MJ et al, Allergol Immunopathol (Madr) 2002 Nov-Dec;30(6):346-53) che descrive con attenzione i panallergeni presenti negli alimenti.

Ecco allora che il fatto che adulti e bambini utilizzino vegetali e sostanze crude nella loro alimentazione torna ad essere una forma di terapia dell’allergia, a basso costo e accessibile a tutti.