Natale e cibo: occhio all’abuso

21 Dicembre 2011
Natale e cibo: occhio all'abuso

Pochi giorni al Natale, e ai suoi (legittimi) momenti conviviali. Le festività di questo periodo sono, tra tutti i momenti di vacanza dell’anno, quelle che procurano le maggiori conseguenze per l’abuso di dolci, bevande alcoliche o zuccherate, o comunque per un inevitabile cedimento sulle regole di un’alimentazione sana, equilibrata ed energetica. Se poi, per farci un’idea della questione, guardiamo Oltremanica, ci imbattiamo in un numero: 500. Si tratta delle calorie giornaliere che gli inglesi, secondo la British Nutrition Foundation, accumulano più di quelle necessarie. Tradotto in chili, significa una media di 2 in più alla fine delle vacanze natalizie.

Nei prossimi giorni, quindi, Eurosalus tornerà sul punto, affrontandone le diverse sfaccettature. A poche ore dall’inizio ufficiale delle vacanze, possiamo iniziare con due semplici consigli, il primo dei quali è una regola di vita universalmente valida: non acquistare più cibo di quanto si pensi di mangiarne. Per aiutare il buon senso, ci affidiamo di nuovo ai numeri. Secondo uno studio del Wwf, l’Italia è tra i paesi in cui lo spreco di generi alimentari è maggiore: circa 600 euro l’anno a famiglia, per un totale di 2,8 milioni di tonnellate di avanzi e 12 miliardi di euro. In pratica, una “manovrina” finanziaria. In questo caso, del tutto inopportuna.

L’altro consiglio riguarda l’attività fisica. Quanto sia importante muoversi almeno tre giorni a settimana e per un’ora al giorno, è ben noto ai lettori di Eurosalus, e continuiamo a raccomandarlo. Tuttavia, anche gli impegni del Natale – gli acquisti, per esempio – danno l’occasione di non essere sedentari, muovendosi a piedi tra supermercati e negozi. In questo modo si possono toccare i 7-8mila passi al giorno, che costituiscono un buon incremento rispetto alla media quotidiana dei 5mila. Per non dire di altri, non meno importanti vantaggi del tenere l’auto in box: si inquina di meno e si compra davvero il necessario, per non caricar le braccia di pesi inutili.