Cattiva digestione e stitichezza: meglio cambiare stile di vita

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
9 Settembre 2014
Cattiva digestione e stitichezza: meglio cambiare stile di vita

DOMANDA

Gentile Dottore, ho 52 anni e soffro da qualche anno di digestione lenta e difficile con tendenza alla stipsi. Ho fatto tante indagini senza trovare una causa precisa. Cosa mi consiglia di assumere? La ringrazio di cuore. Cordiali saluti.

RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

un problema come la stitichezza deve essere affrontato prima di tutto cambiando il proprio stile di vita.

Ad esempio la scelta dell’integrale deve diventare assoluta, utilizzando esclusivamente pasta integrale, pane integrale, grissini integrali, biscotti integrali, riso integrale ecc.

Un maggior apporto di fibre permette di avere feci più idratate e compatte ed è utile per sostenere la flora batterica intestinale.

Oltre all’utilizzo dell’integrale è fondamentale ricordarsi di masticare con cura ogni boccone: le posate si chiamano così proprio perché meritano di essere appoggiate tra un boccone e l’altro.

Un’attenta masticazione è d’aiuto per mettere la pancia nelle condizioni migliori per funzionare e nel tuo caso è un utile supporto anche contro la digestione lenta.

Per favorire il transito intestinale è importante ricordare che il movimento e l’attività fisica sono fondamentali: non si può pretendere che il proprio intestino si metta in moto se per primi si conduce una vita sedentaria.

Anche la distribuzione dei pasti nella giornata ha la sua rilevanza: la prima colazione deve diventare il pasto più abbondante in modo da dare fin da subito uno stimolo alla peristalsi intestinale, mentre la cena deve essere leggerissima per non appesantire la digestione.

Oltre al cambio di abitudini può essere d’aiuto l’effettuazione di un test Recaller per indagare le eventuali ipersensibilità alimentari.

L’intestino ha solo due modi per far capire che qualcosa non funziona: se è troppo infiammato o accelera il transito intestinale con i relativi problemi di diarrea e dissenteria o si blocca completamente con i conseguenti problemi di stitichezza.

La riduzione dell’infiammazione da cibo e il recupero della tolleranza con l’impostazione di una dieta di rotazione settimanale sulle proprie ipersensibilità si rivela utilissima ogni qual volta sia necessario sistemare la pancia.

Quando poi insieme alla stitichezza ci sono problemi di digestione è utile prendere in considerazione l’effettuazione di un esame completo delle feci a partire da un’esame chimico-fisico insieme al dosaggio dell’elastasi fecale e della calprotectina fecale.

I primi due esami forniscono indicazioni sulla capacità dell’apparato digerente di fare il proprio lavoro e quindi di digerire e assorbire correttamente gli alimenti ingeriti mentre la calprotectina fecale è un indice di infiammazione intestinale.

Se da questi esami risultasse un problema di malassorbimento è possibile intervenire con enzimi digestivi di supporto utilizzando ad esempio prodotti come Enzitasi o Erbenzyme Digest.

Se si parla di stitichezza non si può non parlare di Magnesio.

Per evitare fastidiosi effetti collaterali è importante utilizzare un integratore di magnesio altamente biodisponibile, distribuendone l’assunzione durante la giornata.

Ad esempio è possibile utilizzare una compressa ai tre pasti di un prodotto come Oligo Mag Plus o come Magnesio+. Molecole come il bisglicinato di magnesio o il pidolato di magnesio, contenute rispettivamente nei prodotti menzionati, permettono un completo assorbimento di questo minerale che svolge una buona azione di stimolo della peristalsi intestinale favorendo la corretta progressione delle feci.