Il voto di domenica: anche per restare vivi e difendere la nostra salute

21 Febbraio 2013
Il voto di domenica: anche per restare vivi e difendere la nostra salute

Nei prossimi giorni saremo chiamati a dare uno o più voti, a seconda delle regioni e dell’età dei cittadini, per eleggere i nostri rappresentanti.

I dibattiti di queste ultime settimane si sono mossi su temi politici, economici e sociali, e poco è emerso delle reali attenzioni che i nostri prossimi governanti, qualunque essi siano, dedicheranno all’ambiente, alla salute e alla vera prevenzione delle malattie.

La mia, come direttore di Eurosalus, non è certo una dichiarazione di voto, ma una considerazione su alcuni temi che negli ultimi anni e durante gli ultimi periodi governativi hanno minato la salute, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sanitarie e la capacità di prevenire le malattie. Serve a poco che un governo prometta di modificare l’IMU se quei soldi non potremo neanche pagarli perché malati o peggio.

Che le tasse siano da aumentare o diminuire è un tema che lasciamo agli economisti: che noi e i nostri figli arriviamo vivi a poter usare i nostri denari o pagare le tasse, questa è invece l’opportunità su cui vi chiedo di riflettere. Un governo che continuasse a raccontare bugie sulla contaminazione nucleare o che non prendesse provvedimenti per arginare l’inquinamento ambientale è un govermo che forse sarà simpatico a chi lo sostiene politicamente, ma che impedisce ai cittadini di mantenere con rispetto la propria esistenza e la propria vita.

In molti paesi stranieri ogni cittadino può fare pressione sui politici che ha eletto nel proprio collegio. Qui in Italia da qualche anno abbiamo una legge elettorale che fa decidere ai capi partito chi mettere in parlamento, impedendo ai cittadini di fare sentire la propria voce. Per potere fare sentire le proprie considerazioni è indispensabile che si arrivi al più presto a ripristinare il diritto di eleggere i propri rappresentanti nei propri collegi, in modo nominale. Non è solo un tema politico, ma un tema di salute pubblica e privata.

Ed ora vorrei elencare alcuni dei temi che negli ultimi anni hanno reso evidente il fatto che alla gran parte dei politici della salute della gente interessa poco. È bene riprendere alcune storie che purtroppo Eurosalus ha già affrontato, per non dimenticare, e per decidere meglio a chi destinare le proprie preferenze tenendo da conto anche la capacità e soprattutto il desiderio, da parte di un partito politico, di occuparsi della salute dei cittadini.

Fukushima: la possibile contaminazione nucleare non è stata presa in gran considerazione. Nonostante un decreto del 2010 firmato dall’allora primo ministro, quasi nessuna delle misure previste è stata adottata. Inoltre i dati di fondamentale importanza dell’ISPRA, che per alcune settimane hanno fornito ai cittadini informazioni precise, sono stati oscurati e sono scomparsi dai siti governativi e non più controllabili.

Influenza aviaria: l’allora ministro Storace arrivò a proporre di impedire i viaggi verso Est per bloccare una forma influenza che si rivelò di scarso rilievo e soprattutto coordinò l’acquisto (impegnando il governo) ad una multinazionale di oltre 30 milioni di dosi di un vaccino che non fu mai né prodotto né distribuito.

Influenza suina H1N1 detta “la pandemia”: il governo, nonostante tutti i suoi esperti, accettò il concetto di pandemia che si rivelò essere una truffa e predispose l’acquisto e il pagamento di milioni di dosi di vaccino per affrontare una influenza dalle scarse conseguenze cliniche che si rivelò essere la “bufala” sanitaria del secolo e fece emergere connivenze politiche, economiche e sanitarie a tutti i livelli.

Inquinamento: nonostante dati allarmanti e informazioni sanitarie che sarebbero disponibili, vere azioni sul traffico e sulle fonti di inquinamento sono state scarse a livello governativo. Il rischio grave che va dalle leucemie infantili, agli infarti, o semplicemente agli occhi che piangono per tutto l’inverno, è visto ed è stato visto come “il fumo negli occhi” dai politici anziché come occasione per occuparsi della salute dei propri cittadini. Il fatto di essere lo zimbello dell’Europa per quanto riguarda la protezione dall’inquinamento deve fare riflettere su chi cerca di salvaguardare la nostra salute.

Potremmmo andare avanti a lungo, purtroppo. I casi riportati non sono esempi di malasanità. Sono esempi di possibili interessi distorti che ognuno può e deve giudicare per scegliere a chi dare il proprio voto.

La difesa dell’ambiente e le garanzie per la salute dei cittadini non possono essere un tema secondario, e non affrontiamo temi legati all’alimentare o al fatto che i precedenti governi abbiano consentito ad esempio di lasciare liberi gli OGM nei cibi anche per i neonati, impedendo di fatto la tracciabilità delle coltivazioni. Sono scelte che non rispettano la libertà e che obbligano a riflessioni.

Potremo forse pagare più o meno tasse, ma dovremmo arrivare almeno vivi a quel momento e sperare che i nostri figli arrivino anche loro a potere vivere la propria vita. Senza questa garanzia, tutto il resto rischia di diventare illusorio.

Buon voto a tutti, perché sia anche per la vostra salute e per la salute di tutti.