Sostenibilità emozionale, per un futuro in cui si possa vivere

24 Novembre 2014
Sostenibilità emozionale, per un futuro in cui si possa vivere

Quando si parla di sostenibilità si fa riferimento a caratteristiche che devono essere rispettate.

Parlare di sostenibilità ambientale o di sostenibilità energetica ci suggerisce che un progetto o una attività devono garantire di rispettare l’equilibrio dell’ambiente o quello energetico.

Si tratta di una parola che viene applicata a qualcosa di misurabile, ma l’innovazione più grande riguarda oggi la sostenibilità emozionale, che garantisca il rispetto della propria parte emotiva all’interno di qualsiasi progetto.

Simon Goldstein e Anna Condorelli, insieme a un team scientifico di tutto rispetto (Boncinelli, Soresi e altri), hanno gettato le basi del diritto alle emozioni e alla consapevolezza, iniziando un percorso che potrà portare lontano.

Intorno a loro c’è già fermento, e molte sono le iniziative che stanno raccogliendo la loro idea per concretizzarla all’interno di nuovi progetti e nuove attività.

In comuni, associazioni, strutture ospedaliere, ma anche semplicemente in ufficio o in famiglia.

Oggi, giorno 24, alle ore 18 ci sarà la loro prima presentazione pubblica, presso il Circolo Filologico Milanese, in via Clerici 10 a Milano.

Essere presenti al primo passo di un cambiamento che potrebbe essere il futuro non è cosa da poco.

Caldamente consigliato, con dibattito, aperto a tutti. Benvenute emozioni…