Piano nucleare e Iodio 131: tra il dire e il fare…

28 Marzo 2011
Piano nucleare e Iodio 131: tra il dire e il fare...

Di fronte ad una materia che richiederebbe chiarezza e trasparenza la fruibilità del decreto sulle misure protettive contro le emergenze radiologiche (a partire dalla sua semplice lettura) si scontra immediatamente con l’impossibilità a comprenderlo anche da parte di persone esperte.

Ho cercato le notizie su questo piano nazionale partendo dal sito del Ministero della Salute, scontrandomi immediatamente con una perversa impostazione della sua leggibilità online, in cui i richiami ad un allegato o all’altro sono fuorvianti (per leggere l’allegato 4 bisogna andare sull’allegato 5) e una volta arrivati sull’allegato 4 per leggere le sue 10 pagine in pdf bisogna seguire un ordine di lettura decisamente inusuale (i pdf sono stati messi a caso nei richiami, senza alcun ordine sequenziale).

Già in sé, il decreto è l’espressione del distacco che esiste tra gran parte delle istituzioni e i cittadini. Potrei stare per ore a spiegare questo aspetto, ma credo che la semplice lettura del decreto (una sola pagina) su una materia così importante valga più di qualsiasi spiegazione. Invito chiunque ad aprire quella pagina e a leggerla, per capire cosa significhi trasparenza, e poi a cercare l’allegato 4 (vi ho già detto che bisogna schiacciare sull’allegato 5 per ottenere il 4…).

Da piccolo però ho fatto il boy-scout e non mi fermo mai di fronte a queste difficoltà.

Fortunatamente, una volta ricostruito il tutto con fatica, l’intero documento è anche rintracciabile sul sito della Protezione Civile, e vi suggerisco di leggerlo da lì se avete bisogno di consultarlo.

La complessità interpretativa nasce dal fatto che nelle varie ipotesi di incidenti nucleari (anche modesti, sicuramente molto inferiori a quello di Fukushima) che si possano verificare nella vicina centrale francese di St. Alban** o nella vicina centrale slovena di Krsko**, viene immediatamente prevista la utilizzazione di Ioduro di potassio** da distribuire alla popolazione nel volgere di 6 ore dall’evento per proteggere i cittadini almeno dai possibili danni dello Iodio 131.

Per avere un’idea di cosa si dovrebbe fare in quella occasione, vale la pena di leggere il documento sulle azioni da garantire in caso di emergenza**.

Potremmo discuterne a lungo, basta segnalare che di fatto viene spiegato dal Piano Nazionale che entro 18-30 ore dall’evento lo ioduro deve essere già distribuito, e che quindi le regioni interessate dovrebbero avere a disposizione scorte, spazi farmaceutici adibiti, spazi eliportuali per la consegna e quant’altro di meglio si possa immaginare in accordo con qualche probabile immagine da film d’azione.

Dalla mia pagina Facebook non faccio che ricevere segnalazioni di cittadini che non riescono a reperire nelle farmacie lo ioduro di potassio neanche quando sono dotati di ricetta medica, e spesso si sentono dichiarare che si tratta di un veleno o che la sua distribuzione è stata vietata.

Lo stesso Ministero della Salute ha fatto emettere all’Istituto Superiore di Sanità il 23 marzo una Nota Informativa in cui si tranquillizza la popolazione sull’arrivo della nube radioattiva dal Giappone e si indica la mancata necessità di uso di Ioduro di Potassio. Si fa riferimento nella Nota ad un sito americano in cui invece, pur con tutte le cautele del caso, si segnala che lo ioduro di potassio può essere preso su indicazione del proprio medico.

Il problema vero però è l’incertezza degli eventi e delle notizie. Siamo in una situazione in cui  il Piano Nazionale prevede la utilizzazione entro 18 ore dello ioduro di potassio e a distanza di 17 giorni dall’inizio della crisi nucleare giapponese molte farmacie italiane non hanno di fatto a disposizione loduro di potassio. Non proviamo nemmeno a pensare a cosa potrebbe succedere se domani improvvisamente il nucleo del reattore 2 o 3 di Fukushima andassero in fusione incontrollata scaricndo nel giro di 2-3 giorni un immenso carico di Iodio 131 sull’Italia.

Credo che il paese dell’emergenza abbia diritto una volta tanto a potere affrontare con un minimo di attenzione la prevenzione delle catastrofi anziché il pianto successivo.

In alcune aree ad esempio qualcosa si è mosso. Anche a seguito dell’incontro pubblico voluto da Fiorello Cortiana il 22 marzo scorso, l’assessore alla salute del Comune di Milano, Gianpaolo Landi, ha istituito un tavolo di esperti (Vintani, Marmotti, Biava, Speciani, Brambilla, Ferradini) per coordinare eventuali necessità urgenti di intervento sul territorio in relazione alla problematica nucleare attuale. Le farmacie comunali hanno tutte a disposizione lo ioduro di potassio, anche se confermiamo che in questo momento NON è necessaria la sua assunzione.

Restano tuttavia aperte delle questioni importanti: siamo di fronte ad una possibile emergenza e comprendiamo la necessità di non fare allarmismo, ma anche la necessità di non chiudersi gli occhi volutamente.  La parziale conflittualità tra le diverse istituzioni mette a dura prova la fiducia del cittadino, nel ricordo di problemi recenti e recentissimi come la gestione dell’influenza H1N1.

Abbiamo un’occasione per aiutare la gente a credere di nuovo nelle istituzioni e nella loro capacità di supporto. Speriamo che non sia un’altra occasione perduta.  

 

(**) Nota del 30/03/2011 – Dobbiamo purtroppo segnalare che i link inseriti nell’articolo, che dovrebbero essere pubblici, risultano irraggiungibili dal giorno 29/03/2011. Stiamo cercando di approfondire la cosa. Nel frattempo inseriamo qui sotto copia delle pagine del documento non più disponibile on line:

Allegato 4 – Pagina 4
Allegato 4 – Pagina 7
Allegato 4 – Pagina 8
Allegato 4 – Pagina 9

Nota del 4 aprile 2011 – Finalmente, dopo quasi 6 giorni di accesso negato, nel pomeriggio di oggi le pagine sono tornate accessibili a tutti. Non possiamo che esprimere piacere per la riacquisizione di un diritto di tutti.