Resveratrolo e antiossidanti per controllare la reazione immunitaria. Dall’uva una speranza

6 Gennaio 2007
Resveratrolo e antiossidanti per controllare la reazione immunitaria. Dall'uva una speranza

La azione terapeutica o almeno preventiva di alcune sostanze antiossidanti naturali si sta rilevando talmente elevata da andare al di là delle più rosee speranze.

Il resveratrolo, potente composto antiossidante di cui sono in parte già note le azioni antinvecchiamento e le azioni protettive nei confronti di malattie cardiovascolari e tumorali si arricchisce oggi anche di una potente azione regolatrice immunologica. Infatti grazie ad un lavoro pubblicato in questi giorrni (Sharma S et al, Clin Exp Immunol 2007 Jan;147(1):155-63.) abbiamo potuto venire a conoscenza anche della sua forte azione di stimolo sulla Interleuchina 10, una delle più importanti sostanze prodotte dal sistema immunitario per indurre tolleranza nei confronti degli allergeni più diversi, e per controllare le reazioni allergiche e le malattie del sistema immunitario in genere.

In altre parti di Eurosalus, negli articoli sulla tolleranza, abbiamo spiegato come l’Interleuchina 10 sia una delle citochine più importanti per regolare la reazione immunitaria. Non solo per curare le intolleranze alimentari, ma anche per fermare le reazioni allergiche e per modulare le forme patologiche autoimmuni (Artrite Reumatoide, Lupus, Tiroidite eccetera).

Non pensiamo però al resveratrolo come ad una sostanza dotata di tante azioni differenti: si tratta di una sostanza che grazie ad una azione unica, agisce su un gran numero di settori diversi. Con una potente azione antiossidante regola l’infiammazione, e riesce ad interferire su tutte le vie che portano a malattie profondamente connesse tra loro, oggi conosciute come malattie del benessere: cardiopatie, allergie, cancro, obesità.

Un bicchiere di vino rosso può contenerne fino a 800 mcg  (la concentrazione può arrivare secondo gli studi più recenti fino a 7 mg/L), ma è bene sapere che una simile concentrazione, appena minore, è presente anche nel succo di uva. Questo va a spiegare le ragioni del “paradosso francese”, per cui appunto i cugini d’oltralpe pur mangiando molti dolci e molti grassi, riescono a contenere la mortalità cardiovascolare in modo evidente.

L’uva, la buccia e i suoi semini (che vanno masticati) sono i massimi fornitori di resveratrolo, ma anche le more e i frutti di bosco in genere ne contengono una buona quantità.