Quando la dieta diventa perversione…

26 Giugno 2011
Quando la dieta diventa perversione...

Leggo l’articolo di Annalena Benini su “Style” di qualche giorno fa e per qualche attimo sono guidato dal piacere del paradosso. La giornalista racconta che Marilyn Monroe si sentiva grassa, inelegante e sciatta e sono stimolato dalla sequenza del suo pensiero.

Poi improvvisamente la sottile ironia diventa dramma della comunicazione. L’autrice sostiene che in fondo se Marilyn fosse viva oggi nelle condizioni di allora starebbe probabilmente seguendo la pericolosa dieta Dukan, a base quasi di sole proteine, perché in fin dei conti per le donne c’è un’unica cosa importante che è la magrezza eterna.

Lì mi fermo… Resto perplesso, attonito. Quella che sembrava una simpatica digressione sociologica e letteraria si trasforma in una dedizione totale ad un tipo di dieta, legata ad un concetto, quello di magrezza eterna (inesistente) che oltre ad essere pericoloso nei modi ripropone una concezione del femminile da cui ancora troppe persone, soprattutto donne, non riescono ancora a staccare mentalmente.

Non quella della salute e del tono, della bellezza integrata tra anima e corpo, ma quella delle immagini patinate, del giudizio di un maschile immaginario che ricalca ancora le sofferenze della dipendenza anziché della autonomia del proprio pensiero, della propria forza.

Ancora un femminile che non brilla di luce propria ma di luce riflessa dall’altro, per cui diventa non solo lecita ma addirittura fondante una dieta che faccia perdere muscolo pur di sembrare meno pesanti. Una dieta che fa entrare in taglie più piccole persone che stanno perdendo la dignità e se stesse oltre che il muscolo e gli ormoni che le rendono forti e creative.

Da qualche parte si nasconde ancora perfidamente il mito del Faust, il patto di Dorian Grey. La perdita di se stesse per una azione di cambiamento che nega la propria autonomia.

Quando penso al cibo penso sempre al sole, all’energia dell’Universo che entra negli alimenti e si trasforma in energia creativa. Questa dieta e le sue interpretazioni ricalcano la negazione della forza e creano disvalori.

La percezione del pericolo è elevata: sento le sirene dell’emergenza che suonano….